Stipendi off limits per i dipendenti del call center Qè di Paternò che da un mese non percepiscono i loro compensi, nonostante la firma dei contratti di solidarietà. A denunciare la situazione, degli oltre 300 operatori, sono le segreterie provinciali e le rsu di Slc Cgil e Fistel Cisl di Catania. «Chiediamo tutela per il nostro lavoro e soprattutto per il nostro futuro», spiega a MeridioNews una dipendente. Non si respira un clima sereno dentro l’ambiente lavorativo del call center e traspare in modo evidente un certo nervosismo tra i lavoratori, che la settimana scorsa avevano partecipato a un’assemblea sindacale infuocata.
«Sono preoccupata – spiega Chiara, 27enne paternese – è davvero una situazione che mi lascia senza parole». Di «situazione davvero allarmante» parla anche Gianluca Patanè della Cgil telecomunicazioni: «Le notizie che sono in nostro possesso non sono confortanti – afferma il sindacalista – non è tanto il mese arretrato che ci preoccupa ma il futuro dell’azienda. Abbiamo chiesto più volte un incontro con l’amministratore delegato ma non è mai avvenuto. Si tratta di un segno di poca considerazione per il sindacato e per i suoi lavoratori». Le sigle sindacali Slc Cgil e Fistel Cisl, nel tardo pomeriggio di ieri in un comunicato congiunto hanno specificato che «mercoledì 29 giugno indiremo un assemblea dei lavoratori per decidere insieme tutte le forme di lotta. Chiediamo che il Comune convochi ufficialmente un tavolo di crisi che aiuti a chiarire la situazione. Nessuno pensi che questa modo di fare imprenditoria passi inosservato, e soprattutto nessuno pensi di imbavagliare il sindacato ed i lavoratori. Non permetteremo un ennesimo furto a danno dei lavoratori catanesi».
Roberto Boggio amministratore della Transcom, l‘impresa che gestisce una delle due commesse di cui si occupa l’azienda di Paternò, precisa a MeridioNews che la sua società «paga regolarmente tutto al call center Qè con la massima puntualità, anzi a tutela dei lavoratori chiediamo che documento unico di regolarità contributiva sia in regola». Il sindaco di Paternò Mauro Mangano ha evidenziato invece che la problematica del call center «è stata seguita nelle scorse con la massima attenzione e che lo sarà anche nell’immediato».
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