Chiedere ai cittadini di partecipare alla vita pubblica e al processo decisionale che riguarda Palermo è sempre stato un fiore all’occhiello per l’attuale amministrazione comunale, che anche in occasione dell’approvazione del Pums (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile ndr), adottato a luglio scorso, ha chiesto il contributo di tutti. E non si è fatta attendere la risposta del team di esperti di Palermo in Progress che ha spiegato in nove punti quali sono le criticità del Pums, mettendosi allo stesso tempo a disposizione per l’individuazione delle possibili soluzioni.
«Una delle cose che più colpisce di questo piano – spiega l’ingegnere Roberto Di Maria – è che lo studio dei flussi di traffico non è approfondito come dovrebbe, ed è basato su dati non adeguatamente aggiornati. C’è un contrasto tra la previsione del tram e della MAL (Metropolitana automatica leggera ndr) e non viene considerato a dovere il Passante ferroviario. La futura linea A del tram si muoverà prevalentemente al di sopra del tracciato della metro ed agirà sugli stessi flussi di traffico: i due sistemi saranno quindi in concorrenza, anziché cooperare fra loro». Il tram in questo modo, aggiunge l’ingegnere, «avendo fortemente penalizzato la viabilità ordinaria di superficie, rischia di rimanere poco utilizzato». Per l’asse fondamentale dei flussi di traffico si è già programmata la Mal e, secondo gli esperti, il tram dovrebbe semplicemente intercettare i flussi lontani da quest’ultima. «Ad esempio c’è la linea che collega Roccella alla Stazione e va benissimo. Se invece la linea tranviaria la faccio muovere all’interno del centro storico rischia di intercettare gli stessi utenti. Senza contare che la realizzazione di queste tratte in superficie ha un impatto enormemente superiore rispetto ad un sistema sotterraneo, come la Mal, peraltro molto più adeguato alla domanda di trasporto, stimata in 13mila spostamenti l’ora per direzione; il tram ne può sostenere al massimo 3500».
Tra le varie annotazioni prese dai tecnici c’è anche l’intervento previsto in Piazza XIII Vittime: «È stato fatto il sottopasso per agevolare il transito dei mezzi pesanti che vanno al porto. Ma se viene rimossa una carreggiata per il tram, da dove devono passano poi i tir?». Un altro neo sono gli interventi previsti alla rete viaria come il ponte Rapisardi alla stazione Notarbartolo, ritenuti non sufficienti rispetto alle esigenze della città che per gli esperti richiederebbe ben altri provvedimenti. «Non siamo contro il tram ma a nostro avviso le linee tranviarie dovrebbero essere realizzate tenendo conto del sistema dei trasporti pubblici in generale e soprattutto del Passante ed i servizi ad esso connesso: il mese prossimo andremo al parcheggio della stazione di Tommaso Natale, pronto ma inutilizzato da un anno, con una torta e una candelina, per festeggiare la ricorrenza».
Da mesi gli esperti di Palermo in Progress cercano di ottenere un incontro con l’assessore alla Mobilità Giusto Catania ma «non abbiamo avuto nessuna risposta – commenta Di Maria – Le nostre osservazioni saranno allegate al piano quando sarà discusso in consiglio comunale». Adesso sperano che almeno qualcuna di queste venga presa in considerazione: «Il Pums poteva essere così migliorato – conclude Di Maria – con maggiore attenzione e ottimizzando i sistemi a disposizione. Dal momento che sono tanti i palermitani che ci chiamano per chiederci consulenza, noi ci stiamo muovendo per interpretare le loro esigenze».
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