Pubbliservizi, Giorgianni non accetta l’incarico «Rispetto la legge e non voglio fare polemiche»

L’ufficialità arriva questa mattina tramite un comunicato della Città metropolitana: l’avvocato Michele Giorgianni non ha accettato l’incarico di presidente della Pubbliservizi, la partecipata dell’ex Provincia che, tra le altre cose, si occupa di gestire e curare il patrimonio immobiliare dell’ente. «La ragione della decisione – si legge nella nota –  risiede nel fatto che un’interpretazione restrittiva della disciplina di settore potrebbe determinare profili di non conferibilità» visto che, com’è noto, Giorgianni ha dato l’addio alla presidenza della Catania Multiservizi solo pochi mesi fa. «L’interpretazione ferrea del decreto legislativo che disciplina i criteri di incompatibilità per le cariche pubbliche – spiega Giorgianni a MeridioNews – lascia il dubbio della possibilità di nomina a chi ha ricoperto nei precedenti due anni il ruolo di amministratore di ente pubblico o di natura privata di una società nella stessa Regione». «Una lettura più leggera – continua – avrebbe applicato questa norma solo allo stesso ente, ma in ogni caso avrebbe suscitato una serie di polemiche che io non mi sento di far sopportare né alla società né alla Città metropolitana, soprattutto in un momento molto critico anche per la sua stessa sopravvivenza».

Ma non solo. Il passo che l’ex vertice della società comunale non si sente di voler intraprendere risponde anche alla volontà di non voler dare vita a quella che egli stesso definisce una «presidenza monca». «L’esistenza di questo principio non mi avrebbe mai consentito di agire con la piena forza – argomenta – perché alla prima occasione di una scelta impopolare ci sarebbe stato chi avrebbe tirato fuori, anche giustamente, questa polemica. Una situazione che Giorgianni ha voluto evitare «anche perché tra le mie stelle polari ci sono sempre state la trasparenza e il rispetto della legge» specifica. 

Il No di Giorgianni lascia nuovamente scoperta la poltrona di una delle realtà più importanti tra quelle che fanno parte dello scacchiere tecnico a disposizione del sindaco metropolitano Enzo Bianco. Era stato proprio lui, tra l’altro, come socio principale dell’assemblea che compone il consiglio di amministrazione di Pubbliservizi a proporre l’incarico all’avvocato catanese. «Quando sono stato contattato da Bianco lui stava facendo un’istruttoria e mi ha chiesto la disponibilità – chiarisce Giorgianni – All’inizio non avevamo valutato l’ipotesi di una impossibilità, ma in seguito ci siamo posti il problema, altrimenti non ci saremmo imbattuti in questa eventualità». «Per me tuttavia rimane una norma irragionevole – continua il legale – perché si dovrebbe evitare il passaggio da un ruolo politico a uno tecnico, non da una partecipata all’altra, perdendo tra l’altro molta dell’esperienza che hai fatto». 

Sulla situazione in cui si trova attualmente la società Giorgianni chiarisce di non poter dare un giudizio diverso da quello esterno. «Non posso valutare dall’interno, perché non mi sono insediato e quindi non ho avuto accesso alla documentazione – spiega –  So solo che lo stato di salute è complicato, come quello in cui si trova Multiservizi e Amt»«Tuttavia lavorando seriamente si è riusciti a sistemare in parte le cose – aggiunge – Quando ho accettato nella mia precedente esperienza tutti mi dicevano “stai attento, sei pazzo” ma dopo molti lavoratori mi hanno ringraziato e mi hanno espresso il loro appoggio».

Per quanto riguarda invece il meccanismo di nomina delle presidenze nelle partecipate, legato a doppio filo a una logica di spartizione che ripropone i rapporti di forza all’interno della politica locale, Giorgianni espone la sua idea. «La politica aziendale non è un fatto secondario. Per esempio in Multiservizi abbiamo affrontato la crisi tutti insieme con un contratto di solidarietà con riduzioni dell’orario di lavoro e dello stipendio con l’aiuto dell’Inps. Un imprenditore di una ditta privata – chiarisce ancora – avrebbe potuto scegliere i licenziamenti. Queste scelte, come in tutte le aziende, le fa la proprietà che in questo caso è il Comune o la Città metropolitana di Catania. I cui rappresentanti, a loro volta, sono scelti dal voto dei cittadini». «Le mie idee sono note a tutti quanti, non le ho mai nascoste, anzi spesso faccio polemiche – specifica –  Ma quando sono stato presidente di Multiservizi Enzo Bianco non è mai stato invadente e sempre rispettoso, non che non siano mancate discussioni dialettiche e cose che non l’hanno convinto. Successivamente ha infatti optato per un cambio, cosa che io condivido per non cristallizzare posizioni di potere». «Insomma – conclude – tanto fa la persona, non ci può essere una regola generale».

Mattia S. Gangi

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