Pubblicato il bando per i beni confiscati In arrivo 50 immobili per gli enti benefici

Cinquanta beni confiscati fra ville, uffici e magazzini da assegnare tramite un bando per creare nuovi spazi per attività sociali, culturali, educative e ludico-ricreative. Il Comune di Palermo ha pubblicato sull’albo pretorio l’avviso pubblico per la concessione gratuita degli immobili confiscati alla criminalità organizzata. Un tema sul quale la polemica è sempre dietro l’angolo perché – al netto del caso Saguto – c’è chi considera i beni confiscati una risorsa sottoutilizzata o comunque mal sfruttata.

Lo sostiene, per esempio, il consigliere del Gruppo Misto Filippo Occhipinti: «Di oltre 600 beni confiscati alla mafia – dice – il Comune ne mette a bando appena 50, mentre oltre 1.500 famiglie in emergenza abitativa aspettano un tetto». Non è così per il sindaco Leoluca Orlando: «Tanti esempi positivi di uso dei beni confiscati da parte di associazioni non profit – afferma -, l’uso da parte delle scuole così come l’uso a fini abitativi di quegli appartamenti che a ciò si prestano, sono il modo migliore per dimostrare che è possibile una gestione virtuosa dei beni confiscati, che proprio per questo rappresentano un importante strumento di contrasto culturale alle mafie».

Al bando, che scadrà l’11 dicembre mentre la documentazione necessaria sarà disponibile online a partire da dopodomani, possono partecipare comunità anche giovanili, enti, associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura della tossicodipendenza, associazioni ambientaliste, operatori dell’agricoltura sociale. Dopo la prima fase di presentazione e valutazione della documentazione, gli enti candidati potranno visionare via web i beni confiscati e presentare i progetti per il loro utilizzo. Alla fine sarà redatto un elenco dei progetti ammessi per l’assegnazione finale. In questo modo le procedure saranno tutte telematiche e i partecipanti potranno seguirle passo dopo passo tramite un nome utente e una password.

«Per la prima volta – spiega l’assessore al Patrimonio Luciano Abbonato – tutte le operazioni legate al bando si svolgeranno tramite una procedura online, dalla presentazione delle istanze, alla verifica del loro iter, fino alla prenotazione della visita per quei soggetti che avranno superato la prima fase della verifica dei requisiti formali. In questo delicato settore è infatti quanto mai fondamentale che le procedure siano trasparenti ed accessibili». Per Occhipinti, invece, «dopo tre anni questa amministrazione ha chiaramente fallito su tutti i fronti, vista anche la mancanza di manutenzione degli immobili: per legge dopo un anno dovrebbero tornare all’Agenzia nazionale e il sindaco dovrebbe fare annualmente un’apposita relazione. Ma non c’è niente di tutto questo, mentre i più deboli aspettano ancora risposte. Chiedo una seduta ad hoc di Sala delle Lapidi».

All’interno degli immobili, dovranno anche essere previste spazi per la promozione, organizzazione e realizzazione di iniziative e attività culturali anche con la collaborazione di enti pubblici e privati, con particolare attenzione all’impatto sul territorio e al sociale, oltre alla promozione di attività culturali, cinematografiche, audiovisive artistiche e spettacolistiche. Ed ancora, creazione di spazi per le attività educative e ludico-ricreative, per promuovere l’incontro, la partecipazione e lo sviluppo di percorsi di cittadinanza attiva, anche attraverso il coinvolgimento di famiglie e per favorire la socializzazione e le relazioni e il diritto al gioco per lo sviluppo e il benessere delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi.

Secondo i dati pubblicati sul sito dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, aggiornati al 7 gennaio 2013, l’Anbsc (già Agenzia del Demanio) gestisce in Italia un totale di 12.946 beni, di cui 11.238 immobili e 1.708 aziende. La quota di gran lunga maggiore di questi beni ha sede in Sicilia: 4.892 immobili (43,5%) e 623 aziende (36,48%). Palermo è in assoluto la città con la massima concentrazione di beni confiscati: 1.945 immobili (17,3%) e 272 aziende (16%). Al 30 giugno 2015 il Comune di Palermo disponeva di un totale di 698 beni confiscati, assegnati dall’Agenzia Nazionale per i beni confiscati a partire dal 1994. Di questi, 234 sono stati assegnati dal 2012 ad oggi.

Di questi immobili, 173 sono usati per fini istituzionali, 120 sono stati assegnati a nuclei familiari, 128 sono già stati assegnati ad associazioni o sono in fase di assegnazione in base a precedenti bandi, 46 sono locati (in quanto già locati al momento del trasferimento al Comune da parte dell’Agenzia, con i proventi che sono destinati all’emergenza abitativa) mentre altri risultano attualmente in ristrutturazione o non utilizzabili per diversi motivi formali o strutturali. Vi sono inoltre 34 scuole. In questi giorni si stanno concludendo le procedure di consegna di 11 terreni confiscati ad altrettanti soggetti della società civile che avevano partecipato al bando dello scorso anno.

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