Psr, il ‘mistero’ (o quasi) di 13 milioni nel cassetto

A parole i governanti della Sicilia che si susseguono mettono al primo posto dei propri programmi l’accelerazione della spesa dei fondi per gli investimenti, soprattutto dei fondi europei. Nei fatti, però, avviene l’esatto contrario. Succede negli uffici dell’assessorato regionale alle Risorse agricole. Dove, da tredici mesi, 13 milioni e rotti di euro destinati ai Gal, i Gruppi di azione locale, rimangono nel ‘cassetto’.

Di fatto, non c’è niente di nuovo sotto il sole. L’assessorato regionale all’Agricoltura – oggi assessorato alle Risorse agricole e alimentari in virtù di una finta riforma, inutile quanto il vecchio Governo che l’ha proposta e la vecchia Ars che l’ha approvata – è sempre stato contrassegnato da gestione clientelare. Era così nella Prima Repubblica e continua ad essere così anche adesso.

La storia di questo bando, bloccato da tredici mesi è emblematica. Stiamo parlando del Psr, sigla che sta per Piano di sviluppo rurale. Sono 2 miliardi di euro stanziati nel 2007 dall’Unione Europea. Di questo Psr si sa poco o nulla. Il progetto in questione riguarda l’Asse IV “Attuazione dell’Approccio Leader”. Misura 421 “Cooperazione interterritoriale e transnazionale” – Bando per la selezione di progetti di cooperazione approvato con DDG n. 1163 del 15 settembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana 48, Parte I, del 18 novembre 2011.

In generale, del Psr Sicilia si sa poco o nulla. Eppure sarebbe molto interessante sapere come sono stati spesi questi soldi, per finanziare chi e che cosa. Quanti di questi soldi non sono ancora stati spesi.E, magari, sapere perché – come nel caso in questione – si tiene un bando bloccato per 13 mesi.

Una chiave di lettura la fornisce una diffida che Alessandra Foti, in qualità di legale rappresentante del Gal Kalat
Scarl,
con sede a Caltagirone, capofila del progetto di cooperazione “Ruralità Mediterranea in Sicilia” ha presentato alle varie autorità. E cioè:al presidente della Regione, Rosario Crocetta; a Rosaria Barresi, dirigente generale del dipartimento del settore agricolo, Autorità di Gestione del Psr Sicilia; a Fabrizio Viola, del dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura, dirigente Servizio IV “Interventi di Sviluppo rurale ed Azioni Leader”; a Dario Cartabellotta, assessore regionale delle Risorse Agricole e Alimentari; e al Comitato di sorveglianza del Psr (piuttosto ‘distratto’ per essere un Comitato che dovrebbe ‘sorvegliare’…).

Questa vicenda non rappresenta soltanto un esempio di incredibili ritardi, a fronte di un Sicilia in crisi. Non ci sono soltanto i problemi che l’alta burocrazia regionale (in combutta con la politica?) sta creando a centinaia di imprenditori siciliani. C’è il tentativo della stessa alta burocrazia (e della politica?) di impedire ai Gal di utilizzare risorse per un reale progetto di sviluppo.

Nell’atto di diffida, che potete leggere integralmente in calce, c’è un passaggio che deve fare riflettere. Là dove si legge che l’amministrazione regionale, con il proprio comportamento, rende non impugnabile “la procedura amministrativa, in caso di carenza di motivazione o illogicità della stessa”.

Insomma, a quanto è dato capire, questa manfrina messa in atto dall’alta burocrazia regionale vorrebbe arrivare alla revoca del bando, forse per bandire una nuova gara.

E infatti nella parte finale si legge che il Gal Kalat Scarl “diffida codesta Amministrazione regionale dal procedere a qualsiasi forma di revoca della procedura di selezione già in itinere, atteso che tale atto sarebbe illegittimo e viziato da eccesso di potere, nonché dal bandire una nuova gara, avvertendo, nel contempo che, ove ciò venisse disatteso, saremo costretti a tutelare i nostri diritti ed interessi nelle opportune sedi, anche giudiziarie”.

 

Il testo della diffida

Oggetto: PSR Sicilia 2007-2013. Asse IV «Attuazione dell’Approccio Leader». Misura 421
«Cooperazione interterritoriale e transnazionale» – Bando per la selezione di
progetti di cooperazione approvato con DDG n. 1163 del 15 settembre 2011,
pubblicato nella GURS 48, Parte I, del 18 novembre 2011. Diffida.
La sottoscritta Alessandra Foti, in qualità di legale rappresentante del GAL Kalat
Scarl, con sede in Caltagirone (Ct), capofila del progetto di cooperazione «Ruralità
Mediterranea in Sicilia», e per conto dei partner GAL Elimos Scarl, GAL Eloro Scarl,
GAL Terre dell’Etna e dell’Alcantara Scarl, GAL Etna Scarl, GAL Isole di Sicilia
Associazione, GAL Nebrodi Plus Associazione giuridicamente riconosciuta e GAL
Peloritani Terre dei Miti e della Bellezza Scarl,

premesso che
? a seguito del bando pubblicato nella GURS n. 48 del 18 novembre 2011, parte I, in
attuazione della Misura 421 «Cooperazione interterritoriale e transnazionale» del PSR
Sicilia 2007-2013, con risorse finanziarie pari a € 13.300.000, il 27 febbraio 2012 questo
GAL, nella qualità di capofila, h presentato la domanda di aiuto n. 94751215867;
? da parte dei GAL siciliani, complessivamente, sono stati presentati sei progetti di
cooperazione d’interesse regionale, a valere sulla Misura 421;
considerato che
? dal momento della presentazione dei sei progetti di cui sopra, sono trascorsi 13 mesi e
che tale arco temporale risulta eccessivamente lungo in rapporto alla tempistica dettata
dal PSR Sicilia2007-2013 e non compatibile con il termine di 150 giorni, previsto per la
definizione dei procedimenti amministrativi di competenza del Dipartimento
regionale degli interventi strutturali per l’agricoltura previsti dal regolamento
approvato con Decreto presidenziale del 5 aprile 2012, n. 30 (GURS n. 26 del giorno 1
giugno 2012), ancor meno compatibile se confrontato con i 120 giorni previsti dai
«Chiarimenti di carattere procedurale», emanati dal MIPAAF nel documento elaborato
nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale sulla cooperazione territoriale,
condivisi dalle AdG dei PSR;
? lo scorso 21 marzo, presso la Sala Blu di Palazzo d’Orleans, in Palermo, si è svolta una

riunione con i rappresentanti dei GAL siciliani per discutere delle problematiche
connesse allo stato di attuazione dell’Asse IV «Attuazione dell’Approccio Leader» del
PSR Sicilia 2007-2013, all’uopo convocata dal Dirigente Generale dott.ssa Rosaria
Barresi, con nota n. 10148 del 18 marzo 2013;
? nel corso della suddetta riunione, dalle dichiarazioni rese dall’Assessore Regionale
delle Risorse Agricole e Alimentari, dott. Dario Cartabellotta, e dall’AdG del PSR
Sicilia 2007-2013, dott.ssa Rosaria Barresi, ha appreso l’intenzione di codesta
Amministrazione regionale di revocare la procedura di gara e di procedere a bandirne
un’altra, sul presupposto che la Commissione avrebbe valutato «non positivamente» i
sei progetti presentati;
? ove ciò corrispondesse al vero, è evidente la grave violazione delle regole dettate in
materia di trasparenza, buon andamento, efficacia ed efficienza dell’azione
amministrativa, nonché risulterebbe falsato il procedimento di selezione dei progetti
presentati e verrebbero irrimediabilmente lesi gli interessi legittimi di tutti gli
organismi, pubblici e privati che hanno partecipato alla redazione di tutti i sei
progetti de quibus;
? nonostante il lungo ed eccessivo termine concesso alla Commissione per valutare i
progetti presentati questa, almeno formalmente, non ha ancora concluso il
procedimento con un provvedimento formale, ma alcuni soggetti, svolgenti delicate
funzioni amministrative, sono già a conoscenza delle determinazioni che questa
avrebbe intenzioni di assumere;
? è necessario che la Commissione proceda formalmente alla redazione della
graduatoria, contenente la valutazione dei progetti esaminati e renda noto le
motivazioni afferenti alle valutazione degli stessi, al fine di rendere oggettivamente
valutabile il suo operato e renda formalmente impugnabile la procedura
amministrativa, in caso di carenza di motivazione o illogicità della stessa.

Ciò premesso,
invita
la Commissione giudicatrice a concludere l’attività valutativa entro brevissimo tempo ed a
comunicare le sue determinazioni;
diffida
codesta Amministrazione regionale dal procedere a qualsiasi forma di revoca della
procedura di selezione già in itinere, atteso che tale atto sarebbe illegittimo e viziato da
eccesso di potere, nonché dal bandire una nuova gara, avvertendo, nel contempo che, ove
ciò venisse disatteso, saremo costretti a tutelare i nostri diritti ed interessi nelle opportune
sedi, anche giudiziarie.

 

 

 

 

Redazione

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