Provincia regionale di Palermo: liquidità al minimo e cause a mai finire intentate dagli automobilisti

E HANNO ANCHE RAGIONE, PERCHE’ LE STRADE PROVINCIALI, NEGLI ULTIMI DUE ANNI, SONO STATE ABBANDONATE. IN ‘CASSA’ CI SAREBBERO CIRCA 10 MILIONI DI EURO. SE NON INTERVERRANNO NOVITA’ CI SARANNO PROBLEMI PER GLI STIPENDI DEI DIPENDENTI E PER IL RISCALDAMENTO DELLE SCUOLE. INCREDIBILE GOVERNO RENZI, CHE E’ RIUSCITO A TAGLIARE 8 MILIONI IN PIU’ RISPETTO AI SOLDI CHE TRASFERIVA. L’IGNAVIA DEL GOVERNO CROCETTA

Dicono che le denunce sono centinaia. E dicono che la Provincia di Palermo, oggi commissariata, nella stragrande maggioranza dei casi è soccombente. Morale: sarà la Regione siciliana, che ha commissariato le nove Province siciliane, tra qualche anno, a pagare una marea di soldi. Anzi, per essere precisi, a pagare saranno gli ignari cittadini siciliani con nuove tasse. Ma andiamo con ordine.

I fatti che vi narriamo riguardano l’ex Provincia regionale di Palermo, commissariata assieme alle altre otto Province dell’Isola. Commissariate con una legge votata dall’Ars, su proposta del Governo regionale di Rosario Crocetta.

Dicono che, a giorni, il Parlamento siciliano dovrebbe varare il completamento di questa riforma, lasciata a metà, per dare vita ai Consorzi di Comuni (che non sono affatto “Liberi”, come recita lo Statuto siciliano, ma imposti dal Legislatore, in palese violazione dello stesso Statuto!) e alle tre Aree-Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina che dovrebbero servire a questi tre Comuni per provare a risanare i propri bilanci a spese di una cinquantina di piccoli Comuni (che hanno capito l’antifona e, in maggioranza, non ne vogliono sapere di queste tre Aree-Città metropolitane).

In attesa che l’Ars vari questa seconda parte della legge, nella nostra redazione arrivano notizie incredibili dall’ex Provincia di Palermo. La prima notizia è che i circa 2 mila e 400 chilometri di strade provinciali del capoluogo dell’Isola, da due anni a questa parte, sono stati del tutto abbandonati. Stando a quello che ci hanno raccontato, in queste strade dovrebbero lavorare 540 operai cantonieri. Invece se ne contano appena 80 e non ci sarebbero i soldi per pagarli.

Il risultato, lo ribadiamo, è che quasi tutte le strade della provincia di Palermo – delle quali, per l’appunto, si dovrebbe occupare l’Amministrazione provinciale – sono abbandonate. Buche, sterpaglie: insomma, di tutto e di più. Manutenzione zero e incidenti a mai finire: automobili e camion che finiscono fuori strada, ruote a ammortizzatori ‘passati a miglior vita’ e via continuando.

Solo che gli automobilisti hanno aguzzato l’ingegno. E appena individuano un danno, zact!, si presentano negli uffici della Provincia commissariata e presentano una bella denuncia. E siccome le voci corrono, il numero di automobilisti che chiedono i danni aumenta di giorno in giorno.

Automobilisti che hanno ragione da vendere. Come può il Tribunale dare torto a questi cittadini se le strade provinciali di Palermo, da due anni, sono del tutto abbandonate?

Ma i disastri della Provincia di Palermo – oggi, lo ribadiamo, gestita da un commissario inviato dall’Amministrazione regionale – non finiscono qui. Nessuno lo dice, ma tutti sanno che a dicembre, quando in Sicilia arriverà il freddo, per le scuole gestite dalla Provincia di Palermo saranno guai. Perché, quest’anno, non ci sono nemmeno i soldi per riscaldare queste scuole.

Già, i soldi. La Provincia di Palermo, prima della legge ‘intelligente’ approvata dall’Ars, aveva un bilancio di circa 300 milioni di euro all’anno. Ridotto a 80 milioni di euro.

Solo che questi 80 milioni di euro stanno facendo la fine della biada del celebre asinello. Ricordate? Il contadino, un bel giorno, per ‘risparmiare’ – parola magica che piace tanto al Governo Renzi e al Governo Crocetta – dimezzò la razione di biada. L’asinello, anche se un po’ affaticato, continuava a lavorare.

Allora il contadino dimezzò la già dimezzata razione di biada. L’asinello a tirò avanti sempre più a fatica. Il contadino, per ‘risparmiare’ – come fanno oggi Renzi e Crocetta – dimezzò ancora la razione di biada. E poi la dimezzò ancora. Fino a quando l’asinello morì. E il contadino disse: “Mannaggia, ora che aveva imparato a lavorare senza mangiare è morto…”.

La stessa cosa – con un finale che ci auguriamo diverso – stanno facendo il Governo Crocetta e il Governo Renzi con la Provincia regionale di Palermo commissariata.

Il Governo nazionale, addirittura, ha battuto tutti i record: nella foga di tagliare per farsi bello con la sua mentore signora Merkel, il Presidente del Consiglio Renzi non si è accorto che i suoi collaboratori hanno tagliato alla Provincia di Palermo più di quanto gli trasferivano prima dell’austerità.

Facciamo un esempio terra terra: se prima lo Stato trasferiva alla Provincia regionale di Palermo 20 milioni all’anno, ha deciso di tagliargliene 28.

Insomma quest’anno al Ministero dell’Economia si sono accorti di aver tagliato alla Provincia regionale di Palermo 8 milioni di euro in più di quanto gli trasferivano.

Fare un altro decreto ministeriale per correggere l’errore? Via, non ne vale la pena. Visto che siamo di ‘levata’, beh, che sia la Provincia di Palermo a trovare gli 8 milioni. Che si venda qualche palazzo. O li prenda dalle ‘economie’. E così Roma – la Roma del Governo Renzi, quello che i sondaggi danno in ‘crescita’ – ha scippato altri 8 milioni alla Sicilia, per la precisione, alla Provincia regionale di Palermo.

Ora, però, le ‘economie’ – che bene o male hanno tenuto in piedi la Provincia di Palermo in questi due anni di ‘Rivoluzione crocettiana’ – sono finite. In ‘cassa’ – stando a quello che ci raccontano – ci sono meno di 10 milioni di euro.

Non pagando nulla – né i fornitori ormai rassegnati, né il riscaldamento per le scuole – la Provincia regionale di Palermo commissariata arriverà, sì e no, a pagare gli stipendi di settembre, ottobre e novembre. A dicembre le ‘casse’ saranno vuote.

Certo, dovrebbero arrivare i soldi della Rc Auto. Ma la Regione siciliana del ‘Rivoluzionario’ Crocetta – che ha incassato questa tassa – non li ha ancora ‘girati’ alla Provincia. E, a quanto pare, potrebbe non ‘girarli’. Perché i soldi la Regione dice di non averli.

Ci sarebbe il 5 per cento della Tares dei Comuni. Ariveranno ‘sti soldi? I dubbi ci sono, perché i Comuni sono, come si diceva un tempo, muru cu ‘u muru cu ‘u spitali, cioè in bolletta.

Che dire, poi, della Gesap, la società che gestisce i servizi a terra nell’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ di Palermo, della quale la Provincia è socio di maggioranza? Da quando è arrivato il presidente Fabio Giambrone le spese pazze sono finite. Ma ci sono gli arretrati.

Così la Provincia di Palermo, quest’anno, ha ‘cacciato’ 11 milioni di euro.

Dunque, se non interverranno novità, per la Provincia di Palermo si profilano dipendenti senza stipendi a dicembre, scuole senza riscaldamento, zero interventi per l’ambiente, strade provinciali sempre più dissestate. E debiti, tanti debiti verso i cittadini che chiedono il conto delle loro automobili distrutte dalle strade-gruviera.

Questo per la Provincia di Palermo. E nelle altre otto Province che cosa sta succedendo? A noi risulta che le strade provincia di di Enna, di Siracusa, di Caltanissetta e Agrigento erano già ‘deliranti’ prima della ‘Rivoluzione crocettiana’.

Cogliamo l’occasione per invitare i nostri lettori di queste province – e i lavoratori di queste Amministrazioni provinciali – a scrivere al nostro giornale, anche intervenendo nei commenti a questo articolo, per raccontarci come vanno le cose dalle loro parti.

In chiusura ci poniamo una domanda: che cosa succederà se nelle prossime settimane gli automobilisti di tutte le province siciliane si presenteranno negli uffici delle rispettive Province per chiedere i danni per le automobili distrutte dalle strade abbandonate?

 

 

Redazione

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