Province, Trinacria bond e articolo 37: il presidente Crocetta tirerà dritto

Egregio direttore,

quasi tutti gli altri giornali hanno scritto e commentato la decisione del Governo regionale di Rosario Crocetta di rinviare di sei mesi la soppressione delle Province della Sicilia, che intanto verranno commissariate.

A mio avviso questa storia dell’articolo 15 dello Statuto – abolizione delle Province e costituzione del liberi consorzi di Comuni da parte della stessa Regione – è tutta una presa in giro. La verità è che, una volta resi politicamente ed elettoralmente inoffensivi Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè, il centrodestra siciliano, ormai riunificato, avrebbe vinto le elezioni in quasi tutte le Province. Da qui tutta questa sceneggiata.

Con il commissariamento, Crocetta e il Pd si spartiranno tutti i commissari e governeranno le Province per i prossimi anni. Le Province resteranno commissariale per tutto il periodo del Governo Crocetta. Altro che articolo 15 dello Statuto!

Lettera firmata

Egregio lettore,

intanto proprio sulle Province e sull’articolo 15 dello Statuto il nostro giornale ha scritto tanto. Quanto al commissariamento delle Province – che ancora non c’è – e il rinvio di sei mesi dello scioglimento di tali enti, ci siamo limitati a dare la notizia.

Nella sua lettera lei dice alcune cose giuste e altre un po’ inverosimili. Quando dice che, in Sicilia, il centrodestra riunificato avrebbe vinto le elezioni provinciali, dice una mezza verità. Che non tiene conto di una nuova variabile politica ed elettorale: il Movimento 5 Stelle.

Con molta probabilità, tra centrodestra e centrosinistra, nell’Isola vincerebbe il primo. Ma le elezioni provinciali, almeno in alcune Province, potrebbe vincerle anche il Movimento 5 Stelle.

Concordiamo con lei sul fatto che, senza Miccichè e Lombardo che ‘armano casini’, il centrodestra siciliano è molto più forte. Batterebbe senza dubbio il centrosinistra. Ma, lo ripetiamo, almeno in alcune Province dovrebbe lasciare il posto ai grillino, che ormai sono una realtà.

Quello che non condividiamo della sua lettera è la tesi che il presidente Crocetta si accinga a commissariale le Province per tenerle commissariate per tutti gli anni del suo Governo. E’ una tesi che non ci convince. Perché la politica siciliana, ormai, dovrà fare di necessità virtù.

I soldi sono finiti. E il Governo che si insedierà a Roma – ammesso e non concesso che a Roma veda la luce un Governo – non sarà certo generoso con la Regione siciliana. Ciò significa che la Regione dovrà provare a redigere un bilancio all’insegna dei tagli. Le Province salteranno anche per questo. E salteranno anche altre voci di bilancio. Saranno tagli pesanti.

A nostro modesto avviso, c’è un’altra ragione per la quale il presidente Crocetta applicherà l’articolo 15 dello Statuto: per rilanciare l’Autonomia.

Questo Governo ha creato tante attese ul fronte del rilancio dell’Autonomia. E non dovrebbe avere motivo per smentirle. Sempre a nostro modesto avviso, non solo il presidente Crocetta, tra sei mesi, eliminerà le Province, ma proverà a lanciare i Trinacria bond e ad applicare l’articolo 37 dello Statuto, facendo pagare le imposte in Sicilia alle società che hanno stabilimento nella nostra Isola e sede sociale in altre regioni italiane.

Anche queste due cose le farà – o quanto meno proverà a realizzarle – perché le condizioni economiche e finanziarie della Regione glielo impongono.

Ultima notazione a proposito, ancora, dell’articolo 15: non sarà la Regione a promuovere i liberi consorzi di Comuni, ma dovranno essere gli stessi Comuni, liberamente, a a creare i consorzi.

 

Redazione

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