Protesta all’Ars durante la visita della presidente di Malta Su Aquarius M5s rompe il silenzio e si schiera col governo

Non avevano detto una parola. Da giorni avevano scelto un profilo basso, non manifestando la propria opinione rispetto al caso della nave Aquarius e alla scelta del ministro dell’Interno e loro alleato, Matteo Salvini, di chiudere i porti nel giorno del voto per le amministrative. Non che sulla vicenda, qualche mal di pancia non serpeggiasse tra i pentastellati in salsa sicula, soprattutto tra gli elettori più di sinistra che alle politiche avevano voluto dare fiducia a Di Maio e i suoi. L’unica forma di dissenso pubblico, finora, era arrivata da un consigliere comunale di Palermo, Antonino Randazzo, che in un post sui social network citava il passo del Vangelo in cui Gesù dice alla folla: «Tutto quello che non avete fatto per aiutare anche l’ultimo di questi miei fratelli, non lo avete fatto a me».

Ma a prendere posizione in difesa della decisione di Salvini e di tutto il governo sono stati oggi i deputati Cinquestelle all’Assemblea Regionale Siciliana, che hanno abbandonato Sala d’Ercole quando il presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca, ha preso la parola su invito del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.

«Il gesto di Malta – hanno rincarato in una nota – nei confronti della nave Aquarius è inaccettabile e il M5S non può non rimarcarlo davanti al presidente di Malta, al cospetto del parlamento siciliano. Malta e l’Europa tutta prendano atto che non siamo disposti a tollerare la loro indifferenza su un tema delicato che riguarda vite umane e che ricade spesso sulla Sicilia, la quale non rinnega la sua vocazione all’assistenza, ma pretende la massima collaborazione. Il governo nazionale non ha fatto altro che chiedere a Malta quello su cui, a parole, tutti i Paesi europei sono d’accordo: aiuto, solidarietà, suddivisione equa dei migranti che arrivano». C’è di più: i deputati aggiungono: «Da oggi, grazie alla decisa presa di posizione del governo, l’Italia non è più sola. Speriamo solo che il gesto del presidente spagnolo Sanchez non rimanga un episodio isolato. L’Italia, dal canto suo, ne siamo certi, se ci sarà condivisione degli impegni, sarà lietissima di fare la sua parte e non si tirerà indietro quando le toccherà entrare in azione».

Una scena «di una violenza inaudita» secondo il primo inquilino di Sala d’Ercole, Micciché, che ha aggiunto, rivolgendosi alla presidente di Malta, «noi siciliani non siamo così. I deputati rimasti in Aula sono certamente i migliori di questo Parlamento, compreso il deputato della Lega, Tony Rizzotto che, rimanendo a Sala d’Ercole, ha dimostrato di essere siciliano e non un alieno, come chi ha abbandonato l’Aula, con questa triste azione di protesta: triste per loro e non per noi. Il Movimento 5 Stelle – ha aggiunto – dovrebbe essere il partito del cambiamento, ma cambiamento significa anche rispetto delle regole e della buona educazione. Siamo stati molto felici di averla ricevuta nel Parlamento più antico d’Europa e la prego di ignorare ciò che è accaduto. I deputati 5 Stelle non sono siciliani e non hanno nulla da spartire con noi».

Un gesto «legittimo», invece, secondo il presidente della commissione Antimafia, Claudio Fava, «purché – aggiunge – alla prossima apparizione del ministro dell’Interno Salvini alla Camera o al Senato, i parlamentari 5 Stelle facciano la stessa cosa: si alzino e se ne vadano lasciando a Salvini lo spettacolo di qualche centinaio di scranni vuoti. Malta ha le sue responsabilità, ma è anche uno scoglio in mezzo al mare e l’idea che si possa far carico di ospitare tutti i migranti che recuperiamo nel Mediterraneo è un’idea ridicola. Salvini che chiude i porti alle navi delle Ong viola invece, senza rimedio, il diritto internazionale e la Costituzione italiana che si fondano, entrambe, sulla solidarietà quale dovere inderogabile».

«Salvini – sottolinea ancora Fava – queste norme inderogabili di buon senso e di elementare umanità se l’è messe sotto i tacchi. Riducendo l’Italia a una provincia rozza e rissosa che dei migranti ha un’idea alla Tex Willer (“è finita la pacchia”) e azzera con un tratto di penna secoli di sentimento civile e diffuso di ospitalità. Capisco che per il movimento 5 Stelle è complicato presentare il conto a Salvini che è un ministro del loro governo. Ma almeno non se la prendano con Malta: troppo facile, troppo comodo».

Miriam Di Peri

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