Erano apparentemente dei centri massaggi, uno sito in via passo D’Aci e uno in via Spagnolo. Ma in realtà i clienti si recavano al loro interno per intrattenersi con giovani ragazze. Una di loro, minorenne, è stata scoperta dalla polizia solo con della biancheria intima indosso, mentre si intratteneva con un cliente completamente nudo. I titolari delle attività, il trentunenne F. C., già conosciuto alle forze dell’ordine, e la ventiquattrenne M. L. C., sono stati arrestati con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile. I due si trovano al momento agli arresti domiciliari, e le loro attività sono state chiuse. I controlli, estesi anche a un centro massaggi di via Andrea Costa, la cui titolare è stata denunciata anch’essa per sfruttamento della prostituzione, sono stati effettuati dall’ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico della polizia di Catania si inseriscono in quelli operati dalla Task force istituita da mesi per i controlli di regolarità nelle normative sul lavoro.
Al momento del controllo nel centro di via Passo D’Aci erano presenti due massaggiatrici impegnate con i relativi clienti: tutti sono stati accompagnati in questura per essere identificati e sentiti in qualità di testimoni. Nel secondo centro di via Spagnolo, la situazione presentatasi ai poliziotti è stata ben diversa: in una saletta erano in attesa diversi clienti e, nelle sale interne, due ragazze, delle quali una minorenne, erano impegnate, in reggiseno e slip, con altrettanti clienti, uno dei quali completamente nudo. Quest’ultimo è un cittadino extracomunitario irregolarmente presente sul territorio nazionale e per lui sono state avviate le pratiche di natura amministrativa a cura dell’Ufficio Immigrazione della questura.
Alla presenza di un familiare della ragazza minorenne la minore ha raccontato squallide storie di massaggi che, sotto l’esplicita denominazione touch me e body to body nascondevano particolari prestazioni sessuali che, seppur non sfociavano in veri e propri rapporti, avevano come scopo il raggiungimento dell’eccitazione del cliente attraverso lo strofinio e la palpazione dei corpi e delle parti intime. A tali abusi, la minore aveva dovuto ripetutamente sottostare per un compenso di 10 euro per volta. I due si erano dotati di un listino prezzi, esposto in modo ben visibile all’interno dei locali, grazie al quale il cliente avrebbe potuto scegliere un massaggio normale oppure uno particolare col semplice sovraprezzo di 25 euro.
Non meno grave la situazione che i medesimi poliziotti hanno riscontrato nel corso del secondo controllo, svolto all’interno del centro di via Andrea Costa dove un’insegna non lasciava dubbi su cosa si potesse ottenere in quel posto. Anche qui sono state trovate all’opera due massaggiatrici e anche qui era presente una responsabile, l’incensurata S. A. la quale, tra l’altro, è stata trovata in possesso della somma di 240 euro, sequestrata perché provento delle prestazioni delle due “professioniste”.
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