Pronto soccorso, fondi al Garibaldi ma chiude il Vittorio «Un milione e 360 mila euro per ristrutturare il reparto»

Una riunione della sesta commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana ha aperto qualche spiraglio di speranza per la situazione degli ospedali catanesi. Insieme alle rappresentanze dei lavoratori, i deputati, l’assessore al ramo Baldo Gucciardi e i direttori generali dei principali presidi etnei hanno garantito almeno due importanti novità: prima di tutto un finanziamento, di circa un milione 360mila euro, che arriverà da Palermo e servirà a ristrutturare e ampliare il pronto soccorso del Garibaldi centro. In secondo luogo, la dirigenza del Vittorio Emanuele ha assicurato che il reparto d’urgenza della struttura di via Plebiscito non chiuderà almeno fino a gennaio, data in cui è previsto il completamento dei lavori del San Marco nel quartiere di Librino. Dove poi saranno trasferiti dipendenti e macchinari che andranno anche al Policlinico di via Santa Sofia

«Il nostro ospedale è già destinatario di 17 milioni e mezzo – spiega a MeridioNews Giorgio Santonocito, direttore generale del Garibaldi – con i quali è stata già bandita una gara per la costruzione del nuovo pronto soccorso, alle spalle dell’attuale complesso. In questa nuovo edificio, tra le altre cose, è prevista anche la separazione dei codici gialli e verdi, i meno gravi, da quelli rossi. Ci saranno due strutture correlate – continua Santonocito – che divideranno le aree in modo funzionale per gestire separatamente i flussi di utenza». Nell’attesa della realizzazione del progetto, i cui lavori secondo il dirigente saranno ultimati tra circa tre anni, la Regione ha stanziato questa prima tranche per ristrutturare il vecchio reparto. 

Ad aver spinto il piede sull’acceleratore il destino del Vittorio Emanuele, altra importante realtà sanitaria cittadina a pochi passi dal nosocomio di piazza Santa Maria di Gesù. Durante l’incontro avvenuto a palazzo dei Normanni è stato infatti stabilito che inizierà a gennaio 2017 il trasferimento del pronto soccorso, che abbandonerà definitivamente la struttura storica nel quartiere di San Cristoforo.«In questo modo gli accessi degli utenti al Garibaldi, che oggi ammontano a circa 65mila annui, rischiano di raddoppiarsi portando gravi difficoltà – continua Santonocito -. Proprio per questo abbiamo bisogno che questi soldi arrivino immediatamente, così come ci è stato garantito dai deputati e dall’assessore, che si sono detti pronti a intervenire. Chiaramente poi avremo bisogno di nuovo personale – conclude il direttore – che speriamo di assumere nella prima decade di agosto 2016, almeno stando a quanto ci ha assicurato Gucciardi». 

Soddisfatti anche i sindacati che, però, criticano la mancata partecipazione in commissione degli esponenti dell’esecutivo regionale guidato da Rosario Crocetta e chiedono l’attivazione delle procedure per le  assunzioni. «Non possiamo fare altro che stigmatizzare la loro assenza  – commentano in una nota i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl – Il tema è urgente: bisogna garantire il servizio di emergenza per i cittadini catanesi. A Catania sud non possiamo abbassare il livello. Ribadiamo che il San Marco avrà tra le sue vocazioni anche e soprattutto l’ortopedia. Sul tema dell’eccellenza necessaria per l’ospedale che sorgerà Librino è stato citato il piano regionale della sanità che è legge. Chiediamo inoltre lo sblocco delle risorse necessarie a nuovi concorsi». 

Mattia S. Gangi

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