«Sì, l’assemblea ha deciso che sarò il prossimo presidente». Tra una videochiamata e gli impegni legati alla nuova nomina, mentre parla a MeridioNews, Marco Viccaro non si lascia scappare un sorriso. Viccaro, docente di Geochimica e Vulcanologia al dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, è stato nominato presidente dall’Aiv, l’associazione italiana di vulcanologia nata nel 2006. Guiderà per i prossimi tre anni le iniziative e la promozione di attività didattiche e di approfondimento, legate alla vulcanologia su tutto il territorio nazionale.
«Dobbiamo pensare ai ricercatori e agli studenti. Il prossimo obiettivo sarà realizzare una conferenza Rittmann per ricercatori più giovani, insieme ai componenti dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ndr) – continua – Prima della pandemia ne abbiamo realizzato una al monastero dei Benedettini di Catania; è stata una iniziativa prestigiosa anche per l’Università. Adesso – continua – dobbiamo prima pensare a rasserenarci. La comunità dei vulcanologi ha bisogno di riaggregarsi. Ovviamente non è possibile fare gli incontri e le conferenze in presenza, quindi attendiamo».
Da quasi vent’anni Viccaro ha lasciato Genova, sua città d’origine dove si è laureato nel 2003 con una tesi sperimentale in Vulcanologia. A marzo 2007, consegue il titolo di dottore di ricerca in Petrografia e Petrologia all’Università di Catania. Approfondisce la sua ricerca attraverso la Vulcanologia e la Geochimica, per poi intraprendere la carriera da docente nell’ateneo etneo. Nel 2009 insegna Rilevamento – Modulo di Vulcanologia e nel 2010 diventa titolare dell’insegnamento di Geochimica e Di Vulcanologia Regionale. Dal 2015 è anche titolare dell’insegnamento di Risorse Geotermiche e Applicazioni. L’esperienza maturata attraverso gli anni di insegnamento lo porta a diventare presidente del corso di studio in Scienze geofisiche. Gli oggetti di ricerca di Viccaro si sono incentrati sui processi di genesi, differenziazione e risalita dei magmi, a cui si sono aggiunti studi scientifici, svolti anche attraverso sistemi Gis (Geographic Information System, ndr), sulla tettonica attiva e le dinamiche intratelluriche.
«Tutti i vulcani attivi sono spettacolari quanto pericolosi – osserva Viccaro – Pensiamo subito all’Etna, ma spesso ci si dimentica dei fenomeni a cui assistiamo nelle Isole Eolie, a Lipari o Stromboli, dove nel 2019 abbiamo avuto dei fenomeni di notevole entità. Lo studio della Vulcanologia è importante, l’oggetto di cui si occupa ha un livello di pericolosità elevato, che spesso molti tendono a mininimizzare».
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