Entrambi gli imputati non si sono presentati questa mattina in aula, nell’ambito del procedimento per favoreggiamento collegato a quello denominato 12 apostoli che vede imputato il 78enne bancario in pensione Pietro Capuana. Il santone che, presentandosi come la reincarnazione dell’arcangelo Gabriele che compiva atti purificatori, avrebbe abusato sessualmente di numerose ragazze minorenni. Nel processo principale sono imputate anche le tre donne ritenute sue fiancheggiatrici: Fabiola Raciti, Katia Concetta Scarpignato e Rosaria Giuffrida. Oggi hanno scelto di non rendere dichiarazioni sia il marito di quest’ultima, l’ex deputato e assessore regionale Mimmo Rotella – per cui è stato il suo avvocato a dire che non ha partecipato per problemi di salute -, e anche il sacerdote Orazio Caputo.
Al centro dell’udienza c’è stato l’esame dell’ispettore Diego Pennisi che, attraverso le domande del pubblico ministero e dei legali, ha ripercorso le intercettazioni tra i due imputati. In particolare, è stata analizzata una telefonata in cui Rotella avrebbe fatto riferimento all’ipotesi di «pedofilia» parlando dei comportamenti tenuti da Capuana. Un’udienza dai toni accesi – durante la quale la pm ha più volte invitato l’avvocato difensore a non usare un tono inquisitorio nei confronti del teste – che ha permesso di ripercorrere la catena della fuga di notizie in merito alle indagini che erano già partite.
Stando a quanto ricostruito dall’ispettore, che all’epoca si era occupato di una parte delle indagini, «Salvatore Torrisi (l’ex presidente dell’Associazione cattolica cultura e ambiente (Acca) di Aci Bonaccorsi che è già stato condannato a otto mesi di reclusione con pena sospesa per favoreggiamento nel processo con rito abbreviato, ndr) era venuto a sapere da un soggetto, in quel momento non ancora identificato, che la madre di una delle vittime aveva presentato una denuncia. Quando Rotella incontra personalmente Torrisi – ha precisato l’ispettore – viene a sapere che la confidenza è arrivata da padre Caputo, come dirà poi lo stesso Rotella in una intercettazione con la moglie». Una confidenza che, per altro, il prete avrebbe ricevuto durante il sacramento della confessione. «Dopo la fuga di notizie – ha aggiunto Pennisi – all’interno dell’associazione Acca c’era fibrillazione, era evidente che erano preoccupati».
Per l’ex deputato e assessore regionale, la giudice ha accolto la richiesta del suo avvocato di acquisire le dichiarazioni già rese in sede di interrogatorio e durante le fasi di indagine. Lo stesso non si è potuto fare, invece, per Orazio Caputo che non ha mai reso dichiarazioni. Durante la prossima udienza, che è già stata fissato per il 24 maggio, ci sarà la requisitoria del pubblico ministero e poi la parola passerà anche agli avvocati di parte civile.
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