Mascherina con il simbolo della Lega e il tricolore italiano. Matteo Salvini arriva in perfetto orario all’udienza di oggi per il caso Gregoretti, in cui l’ex ministro dell’Interno è imputato per sequestro di persona. Insieme al leader del Carroccio l’avvocata Giulia Bongiorno. «Sono sereno e orgoglio», spiega Salvini, annunciando anche la volontà di intervenire in aula per spiegare «i numeri del mio mandato sugli sbarchi». L’udienza di oggi si terrà all’interno dell’aula bunker del penitenziario di Bicocca. «Mi dispiace impegnare agenti e giudici in un posto dove solitamente si svolgono processi di mafia», continua Salvini.
Oggi in aula verrà depositato anche un video, definito senza giri di parole come «la prova». Un filmato risalente al 2019, durante una conferenza stampa a palazzo Chigi, in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe spiegato la linea del governo giallo-verde in tema di immigrazione: priorità ai ricollocamenti e poi gli sbarchi. All’appuntamento di oggi, come testimoni, anche gli ex ministri Elisabetta Trenta, Difesa, e Danilo Toninelli, Trasporti, quest’ultimo arrivato in taxi ed entrato in aula senza fermarsi con i giornalisti accalcati all’esterno.
A presidiare l’area decine di agenti in assetto antisommossa, personale della Digos e della polizia Penitenziaria e alcune ambulanze della Croce Rossa. Oggi in aula non ci sarà proprio Conte. Il suo forfait è stato annunciato nei giorni scorsi e verrà ascoltato a Palazzo Chigi dal giudice etneo Nunzio Sarpietro. La data però non è stata ancora fissata. Agli atti del processo ci sono anche i documenti di più di 100 sbarchi avvenuti durante il mandato di Salvini al Viminale. Al termine dell’udienza il leader della Lega ha fissato una conferenza stampa nei locali di un hotel nei pressi dell’aeroporto Fontanarossa.
Poco dopo mezzogiorno, al termine della sua deposizione, l’ex ministro Toninelli ha deciso di rilasciare una dichiarazione ai giornalisti. Parole dure nei confronti dell’ex alleato. «Ho risposto a tutte le domande con chiarezza. Salvini faceva il duro contro l’immigrazione e nelle carte della sua memoria cerca di scaricare la responsabilità sul ministero che guidavo io. Sono le leggi nazionali e internazionali che spiegano che l’assistenza in mare spetta al ministero dei Trasporti, ma l’assegnazione del porto per lo sbarco – ha sottolineato l’ex ministro – è responsabilità unica del ministro dell’Interno».
Intorno alle 13 a lasciare l’aula bunker è stata l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta. In questo caso nessuna parola è stata rilasciata ai giornalisti presenti all’esterno. L’udienza si è conclusa alle 13.30. Salvini, adesso, si sposterà in un hotel vicino all’aeroporto dove terrà una conferenza stampa. Novità in merito all’audizione di Conte: il presidente del Consiglio dei ministri verrà ascoltato il 28 gennaio a Palazzo Chigi.
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