«Ci avevano detto che i nostri figli sarebbero andati nella succursale per un solo anno, ma in realtà stanno mandando le stesse classi di quello precedente». È questo l’epilogo di quella che Valeria Cannia, rappresentante dei genitori all’Istituto Principe Umberto di Savoia di Catania, definisce «una storia assurda».
Al centro delle polemiche c’è la delibera che ha disposto il trasferimento di alcune classi del liceo statale di via Chisari al terzo piano dell’istituto comprensivo Meucci, adibito a succursale del Principe Umberto. Secondo i genitori il provvedimento sarebbe contrario al Ptof (Piano triennale dell’offerta formativa, ndr), secondo cui «su designazione del Consiglio d’istituto la succursale deve ospitare, attraverso il metodo della turnazione, due sezioni ogni anno». Per questo genitori e studenti adesso sono sul piede di guerra.
Per capire l’evolversi della vicenda, però, bisogna riavvolgere il nastro fino al 28 giugno, quando il Consiglio di Istituto ha disposto il trasferimento delle classi 1, 3, 4 e 5H; il corso A per intero; la 4 e la 5I nelle aule del Meucci. Cinque di queste hanno già frequentato per l’intero anno scolastico 2018/2019 e per quello precedente le lezioni nei locali della succursale, motivo per cui i genitori si chiedono perché per loro non debba applicarsi il sistema di rotazione previsto dal Ptof. «La motivazione – racconta Cannia – risiederebbe nell’impossibilità, per alcuni insegnanti, di salire le scale dell’edificio di via Susanna. Perché il plesso sarebbe privo di ascensori e con qualche problematica relativa alle norme per i diversamente abili».
Dopo la pubblicazione del verbale – avvenuta il 16 luglio – i genitori hanno presentato reclamo contro la delibera del Consiglio. A quest’azione, lo scorso 9 agosto, è seguita un’ulteriore seduta ma, aggiunge la rappresentante Cannia, «non hanno minimamente discusso del contenuto del reclamo. Oggi (30 agosto) si doveva tenere un’ulteriore seduta del Consiglio d’Istituto – sottolinea – a cui hanno partecipato solo cinque persone».
Tra questi un rappresentante dei genitori, due docenti e due rappresentanti degli studenti. «Gli altri sei insegnanti – continua – non si sono presentati e del dirigente scolastico, o di un suo delegato, non c’era traccia». Ad assentarsi anche il presidente del Consiglio, lo stesso che ha convocato la seduta. «Non è possibile – aggiunge la rappresentante – che un dirigente eviti le discussioni e si rifugi in un comportamento del genere. Noi rimaniamo aperti al dialogo». Adesso per genitori e studenti la vicenda è diventata una vera e propria questione di principio. Per questo motivo sono pronti a dare battaglia: «Noi – conclude Cannia – vogliamo percorrere tutte le strade possibili». Tra queste ci sono le ipotesi della presentazione di un esposto in procura e l’avvio di una interlocuzione con il provveditorato. Non prima però della prossima seduta del Collegio docenti che si terrà domani, il 2 settembre. MeridioNews ha provato, senza successo, a contattare la dirigenza dell’istituto per una replica.
Si è concluso con una condanna a sette mesi di reclusione (pena sospesa) il processo…
Parere positivo con integrazioni, nella serata di ieri, sul progetto per la costruzione del ponte sullo…
«Abbiamo deciso di non presentare ricorso in appello contro la sentenza che ha disposto l'assoluzione…
Sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni La Rosa a fornire i dettagli…
Da Caserta a Palermo per dirigere il teatro Biondo. Si tratta di Valerio Santoro, attore…
Un'inchiesta in merito ai contributi assegnati dalla Regione siciliana a enti e associazioni legate al mondo…