È Luca Sammartino, il renziano recordman di preferenze alle scorse Regionali in Sicilia, ad ammettere tra le righe la sconfitta di Maurizio Martina anche nell’Isola. Dai dati ancora non definitivi che giungono dal quartier generale del partito, sembra che il neosegretario nazionale in casa dem, Nicola Zingaretti, abbia raccolto un riscontro positivo anche in terra sicula dove a governare l’organizzazione politica a livello territoriale sono invece gli uomini di Matteo Renzi, capitanati dal senatore Davide Faraone. Proprio Faraone rende noto il dato ancora non definitivo sull’affluenza ai gazebo, che si assesterebbe oltre i 50mila votanti. «Seggi chiusi – ha reso noto l’ufficio stampa del Pd regionale dopo le 20 -, ma elettori ancora in fila per votare. Dai primi dati in possesso e dai precedenti si stima che in Sicilia i votanti siano ben oltre 50mila».
A Sammartino, invece, l’amaro compito di complimentarsi con l’avversario politico, oggi segretario nazionale. «Auguri – ha scritto in una nota – al nuovo segretario nazionale del Partito democratico, che sono certo rilancerà il partito nel segno dell’unità, soprattutto grazie ai tantissimi cittadini che sono stati anche ore in coda ai gazebo e che dimostrano che siamo l’unica alternativa alle destre. In Sicilia l’affluenza poi è stata straordinaria». Secondo Sammartino, «una grande partecipazione, ma soprattutto un grande entusiasmo sono uno stimolo in più per costruire una vera alternativa anche in Sicilia alla Lega e ai cinquestelle. Questa è vera democrazia, non la piattaforma Rousseau. La grande affluenza riaccende la speranza in ognuno di noi per un Paese di nuovo normale che chiede diritti e non qualunquismo. Grazie a tutte le democratiche e a tutti i democratici».
A stretto giro di boa, poi, ecco l’atteso tweet del segretario regionale: «Grazie ai 1500 volontari del Pd Sicilia – ha scritto Faraone in un post -, grazie a tutti i siciliani che hanno dato fiducia al Pd in questa straordinaria giornata. Buon lavoro al segretario Nicola Zingaretti, grazie Maurizio Martina e Roberto Giachetti per la bella sfida».
Intanto ecco che i primi dati confermano la vittoria del governatore del Lazio anche laddove la presenza (o meglio, l’assenza) di alcuni gazebo aveva alimentato le polemiche. È il caso del seggio di Carini, alle porte di Palermo, che ha accolto anche gli elettori di Capaci, amministrato dal Pd, ma nel cui territorio non è stata prevista la possibilità del voto. Lì i votanti sono stati complessivamente 254, 150 a favore di Zingaretti, contro appena 82 preferenze per Maurizio Martina.
E ancora, a Cefalù su 301 votanti, le preferenze per Zingaretti sono arrivate a quota 258, contro i 21 voti rispettivamente per Martina e Giachetti. Anche ad Agrigento, 561 voti per Zingaretti, 150 per Martina. O Pantelleria, dove 62 preferenze vanno a Zingaretti e 18 al segretario uscente, e Piana degli Albanesi, con 161 voti a Zingaretti e 14 a Martina. Ma il governatore del Lazio trionfa anche a Ragusa, a Trapani e conquista il capoluogo sullo Stretto. Testa a testa con Martina invece a Catania, mentre a Palermo città, nel seggio di piazza Politeama, numeri da plebiscito per il nuovo segretario nazionale, che porta a casa 1446 preferenze, contro le 182 di Martina 182, sorpassato persino dai 238 consensi espressi per Giachetti.
Dalle retrovie zingarettiane, insomma, da domani sembrerebbe pronta la resa dei conti. Per stasera si festeggia. Domani è un altro giorno.
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