«Le liste a sostegno della mia candidatura? Ci stiamo lavorando. Saranno due, forse tre». Nell’ultima settimana, la decisiva, per le primarie al vetriolo che si stanno consumando in casa Pd, se il renziano Davide Faraone punta già su nomi e profili delle candidature a suo sostegno, la zingarettiana Teresa Piccione ammette che «alle liste stiamo ancora lavorando con molta libertà. Saranno liste con una significativa presenza di ragazzi, di giovani amministratori locali, di profili espressione dei circoli». Anche se i ben informati parlano anche dell’ipotesi di una discesa in campo dei big del Partito Democratico siciliano, a sostegno di Piccione. «I big al mio fianco? Dipenderà – replica l’interessata – dai territori e dai circoli. È da loro, ascoltando le loro istanze, che vogliamo ripartire. È a loro che vogliamo restituire la parola, nonostante la tanta amarezza per non avere potuto seguire il percorso che tutta Italia ha seguito». Il riferimento è al pasticciaccio dei congressi provinciali, rinviati alla fine di dicembre, dopo la chiusura dei gazebo. «Continuiamo ad essere – prosegue Piccione – l’anomalia siciliana. E ancora una volta ci distinguiamo per il disprezzo della legalità».
Parole dure, quelle della candidata zingarettiana, mentre dalle parti di Faraone la linea continua ad essere quella di un profilo più propositivo e apertamente meno polemico. Le tre liste a sostegno del luogotenente di Matteo Renzi in Sicilia saranno Avanti Sicilia!, Cambiamenti e Open Pd. Faraone lancia anche i primi nomi: si tratta di tre giovani migranti naturalizzati italiani (uno è nato a Palermo, gli altri sono arrivati in Italia a 4 e 9 anni). «La politica di Salvini – scrive il senatore dem su Facebook – quella dell’odio, della paura, del razzismo non ci appartiene. Non appartiene alla Sicilia, terra di accoglienza e di solidarietà, ponte del Mediterraneo, culla di culture diverse, religioni diverse, mosaico di colori e sapori».
«Il decreto sicurezza del ministro della propaganda – aggiunge – renderà più insicure le nostre città, più clandestini, più disordine. Noi a questa politica ci contrapponiamo senza se e senza ma e lo facciamo chiedendo a tante donne e uomini che sono nati in Sicilia o che vivono e lavorano da decenni nella nostra terra di entrare nel Pd, di far parte della nuova classe dirigente dei democratici siciliani per costruire insieme un modello di società sicura e solidale. Vi presento i primi tre: sono Thiyagarajah Ramani, 30 anni e da 26 in Italia, Aktar Sumi Dalia, 28 anni e da 19 a Palermo e Sachithanantham Prasanth detto Tamilan, 25 anni, nato a Palermo. Tre giovani che saranno in lista con me per cambiare il Pd».
E per un’apertura di credito nei confronti di Faraone, l’altro movimento a sostegno del candidato renziano, quello dei Partigiani Dem di Antonio Rubino, perde il sostegno di Sinistra delle Idee, il gruppo palermitano capitanato da Ninni Terminelli, che annuncia il sostegno a Nicola Zingaretti alle prossime primarie nazionali. «La scelta di sostegno a Zingaretti – precisa Terminelli – ovviamente produce la logica conseguenza dell’appoggio alla candidata alla segreteria regionale siciliana, Teresa Piccione, motivata dalla prospettiva della proposta di una sinistra per la Sicilia, a cui, mantenendo la nostra autonomia di area, non possiamo che aderire. Piccione peraltro aveva già recepito i punti programmatici proposti da Sinistra delle Idee per il futuro del Pd in Sicilia».
«La coerenza – commenta Teresa Piccione – paga sempre. E soprattutto io non ho alcuna intenzione di perderla. I Partigiani dem sono nati per contrastare le dinamiche del renzismo in Sicilia. Non riesco a capire come si possa, da questi presupposti, essere arrivati al sostegno a Faraone».
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