Pride 2019, dieci anni di lotte e di marce ben oltre le strade A 50 anni da Stonewall. «È ora di prendere tutti posizione»

Un Pride d’eccezione, quello che si celebra oggi a Palermo. Per le strade della città prende il via partendo da via Roma la decima edizione, fatta coincidere con il giorno in cui si celebra il cinquantennale dei moti di Stonewall. Una forzatura doverosa, che contraddistingue il nostro Pride in tutto il mondo. Alcuni manifestanti con striscioni sul ministro dell’Interno Matteo Salvini sono stati invitati a spostarsi in una zona meno in vista del corteo anche se al momento non si sono verificati veri e propri sequestri. 

«Oggi sono 50 anni dai moti che nel locale di New York hanno caratterizzato la prima rivolta di movimento dei gay negli Stati Uniti, quindi pur di mantenere centrale questa data abbiamo scelto di organizzare il Pride di venerdì e siamo l’unico al mondo a celebrare i moti di Stonewall nel giorno del cinquantennale, persino New York farà il suo Pride dopo domani e non oggi», spiega Luigi Carollo, portavoce del Palermo Pride. Una ricorrenza come poche, culminante alla fine della parata con un collegamento in diretta proprio con il famoso locale newyorkese, simbolo della lotta per i diritti. È lì che la notte del 28 giugno del 1969 un gruppo di omosessuali, transessuali, travestiti, uomini e donne frequentatori del pub Stonewall Inn di New York si sono ribellati con forza alle politiche oppressive delle forze dell’ordine e alle collusioni di queste con la malavita organizzata. Il 28 giugno dell’anno successivo per commemorare la rivolta le vie di Manhattan sono state attraversate dalla prima Pride Parade, la parata dell’Orgoglio (Lgbt+). I moti di Stonewall hanno rappresentano la nascita del movimento Lgbt+ per come lo concepiamo oggi. Ma le particolarità dell’edizione 2019 non sono finite.

«L’altra particolarità di quest’anno è che abbiamo scelto di dare un nome al corteo, Favolosamente antifascista, è la nostra presa di posizione rispetto a quello che sta accadendo in questi mesi – spiega ancora Carollo -. Una è ovvia, il fatto che il movimento Lgbt+ è stato uno degli obiettivi degli attacchi costanti del governo, soprattutto da parte della Lega. Ne è un esempio il congresso delle famiglie organizzato a Verona, le dichiarazioni del ministro Fontana sull’inesistenza delle famiglie arcobaleno, i continui attacchi da parte di Salvini ai bambini che hanno due genitori uomini o due genitrici donne. Ma la ragione è prima di tutto l’assalto in generale ai diritti delle minoranze». Centrale anche quest’anno la questione dei migranti e del salvataggio in mare, non a caso è stata scelta come partner e come sorella della manifestazione Mediterranea.

Durante il corteo infatti immancabili alcuni momenti di solidarietà alla capitana di Sea Watch, Carola Rackete, e altri rivolti anche a Mediterranea, sotto sequestro ormai da più di un mese con i membri dell’equipaggio sono ancora sotto indagine. Torna anche la vicenda che ha coinvolto, suo malgrado, la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, «simbolo anche lei degli attacchi del governo alla libertà di pensiero e di insegnamento. Abbiamo scelto una cornice quanto mai politica – aggiunge ancora -. Chiediamo alle nostre madrine e madrini e a tutti i partner di prendere posizione sui nostri temi, prendendo per primi anche noi posizione rispetto alla fase politica generale, scegliendo proprio questo tema per il corteo». È in questa ottica che si inserisce infatti anche la performance dell’attore palermitano Massimo Verdastro davanti al palazzo delle Poste in via Roma, una tappa questa percepita ogni anno come molto importante, in cui il corteo si ferma per qualche minuto, in qualche modo per «provare a defascistizzare quell’edificio».

Cambia, quest’anno, anche il classico percorso. Non più concentramento e partenza da piazza Marina direzione teatro Massimo. La parata parte direttamente da via Roma alle 18, nel tratto tra piazza Giulio Cesare e corso Vittorio Emanuele. Dopo il momento davanti al palazzo delle Poste, si continua verso via Cavour, poi piazza Verdi, via Ruggero Settimo, piazza Ruggero Settimo/Castelnuovo, via Dante, piazza Principe di Camporeale, fino ai Cantieri culturali alla Zisa, dove si prevede di arrivare intorno alle 21. 

Silvia Buffa

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