Presentate le liste PD in Sicilia

Le liste del PD sono state presentate stamattina dal segretario regionale Giuseppe Lupo, presenti i capilista al Sentato, Corradino Mineo, e alla Camera Sicilia orientale Flavia Nardelli.

A tutt’oggi, quelle di PD e M5S sono le uniche liste pronte in Sicilia. A dire la verità, solo il PD ha liste pronte alla Camera e al Senato, mentre per il Movimento 5 Stelle è pronta solo la lista al Senato.

Sarà un caso, ma il PD e il M5S sono, oggettivamente, le uniche formazioni politiche in lizza alle prossime elezioni ad avere per lo meno mitigato il meccanismo perverso e antidemocratico della legge elettorale che va sotto il soprannome di “porcellum”.  Di fatto hanno scelto i candidati con un sistema misto: primarie-imposizione. Un sistema che comunque è meglio (o “meno-peggio”) che la pura imposizione. Anche il Sel ha fatto votare i propri simpatizzanti per le primarie, ma poi ha optato per candidati imposti nella quasi totalità delle posizioni “eleggibili”, creadìndo una spaccatura al proprio interno, anche per la scelta, in Sicilia, di apparentarsi anche con il centrosinistra moderato dell’area Tabacci. La lista “Il Megafono”, del Presidente della Regione Rosario Crocetta, ha appena annunciato le proprie primarie per domani, con modalità che abbiamo riportato in un nostro articolo.

Il PD ha organizzato delle primarie-lampo non perfette, con errori, omissioni, problemi organizzativi, di comunicazione, e anche i soliti strascichi su possibili brogli, ma che comunque hanno espresso una serie di candidati dal basso. Con le primarie del PD in Sicilia sono venute fuori anche cose buone per un avanzamento democratico, come lo svecchiamento del parco-candidati, l’emergere di candidate donne, l’accreditamento di chi ha fatto bene sul territorio, e anche qualche bocciatura a sorpresa per rappresentanti ormai da troppo tempo in politica. (nella foto, Corradino Mineo, tratta da Wikipedia)

Quando il PD nazionale ha minacciato di rendere quasi inutile la consultazione delle primarie siciliane, imponendo ben undici candidati “esterni”, il PD siciliano ha detto no. Grazie alla “rivolta” del PD siciliano, per una volta unito dietro il proprio segretario regionale, il PD di Roma ha dovuto concedere qualcosa.  Non ci sono stati gli undici candidati paracadutati dal PD nazionale in Sicilia, non ci sono stati candidati-zavorra, ma comunque gli elettori siciliani del PD dovranno portare in Parlamento, volenti o nolenti, ben otto parlamentari imposti da Roma.  Per fortuna i candidati imposti sono quasi tutti siciliani e con buone potenzialità per rappresentare quel “valore aggiunto” richiesto dal PD regionale.

Durante la conferenza stampa di presentazione, Corradino Mineo, che lascia la direzione di Rai News 24 per un posto di senatore al Parlamento, si è detto “felicemente sorpreso” della chiamata di Pier Luigi Bersani. Il segretario del PD guiderà invece la lista alla Camera per la Sicilia occidentale, come richiesto dal PD siciliano, davanti alla più votata a Palermo e provincia, Magda Culotta. (nella foto).

Mineo ha messo l’accento sulla svolta che il PD è chiamato a realizzare nei confronti degli anni disastrosi della gestione-Berlusconi e sull’impegno fondamentale della lotta alla mafia. Corradino Mineo, nato a Partanna (TP) ma palermitano d’adozione, è stato presentato da Lupo come un grande valore aggiunto, non solo perché volto conosciuto e apprezzato quale giornalista, ma perché “uno dei siciliani che ha portato lustro alla Sicilia anche altrove e che torna per un impegno politico.”

A margine della presentazione, Mineo ha anche dichiarato: “non esiste un giornalismo superpartes  perché ognuno di noi ha delle idee politiche e sarebbe ipocrita non ammetterlo. Esiste invece il fare giornalismo in maniera corretta, con il rispetto delle opinioni di tutti. Dunque per me cambiare lavoro, da giornalista a senatore, è un percorso logico e non contraddittorio.”

Durante la conferenza stampa abbiamo posto tre domande. Alla capolista per la Camera, Sicilia occidentale, Flavia Nardelli, originaria del Trentino e presidente della Fondazione Sturzo (dunque esperta di storia della politica) abbiamo chiesto: “dato per scontato che il PD opera per una svolta rispetto al passato berlusconiano,  come si pone il PD rispetto all’esperienza Monti?”. La capolista PD alla Camera  ha risposto con una chiara apertura “siamo disposti a collaborare dopo le elezioni su quanto di buono già fatto”.

La nostra seconda domanda è stata “Il PD mette in agenda al primo punto l’eliminazione del porcellum?”. La risposta da Giusepppe Lupo è stata “ovviamente sì”, anche se il segretario non ha dato ulteriori indicazioni su idee e  strategie per realizzare una nuova legge elettorale.  Abbiamo infine chiesto di presentare anche i candidati selezionati con le primarie in Sicilia, visto che fino al momento della nostra richiesta erano stati presentati solo i candidati esterni. Lupo ha dunque proceduto a presentare i candidati selezionati con le primarie, sottolineando l’impegno di ognuno e che “stavolta, tutte le province siciliane sono rappresentate, comprese Ragusa e Siracusa tra i probabili eletti”, cosa che non  era avvenuta nella precedente tornata elettorale. Infine ha soprattutto ringraziato i 3000 volontari e tutti i simpatizzanti che si sono recati alle primarie a votare.

Gabriele Bonafede

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