Premio Mario Biondo, al via la prima edizione «Una presa di posizione più forte delle accuse»

«Vogliamo mantenere vivo il suo nome, ma non solo, anche quello che gli è accaduto, attraverso la letteratura». Carmela Russo, presidentessa dell’Accademia degli artisti, spiega con queste parole ciò che l’ha spinta a dedicare un premio alla memoria di Mario Biondo, il cameraman palermitano ritrovato morto nel suo appartamento di Madrid il 30 maggio 2013. Un caso immediatamente chiuso in Spagna ed etichettato come suicidio. In italia però il caso resta aperto e le indagini proseguono per omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. Sabato si è svolta a Napoli la prima edizione, alla quale hanno preso parte anche i genitori del giovane, Santina D’Alessandro e Pippo Biondo. «Conosco la storia di Mario, ne sono rimasta colpita, per questo ho voluto dedicare a questo giovane artista morto in circostanze misteriose questo premio – dice la presidentessa – Un modo per ridare luce al nome di questo ragazzo e soprattutto a quello che è stato».

«Con questo concorso di poesia noi ci siamo totalmente schierati al fianco della famiglia, senza fare accuse di alcun tipo – conclude Russo – ma già il premio di per sé rappresenta una presa di posizione che è forse anche più significativa». Tanta l’emozione da parte dei genitori, che hanno conferito i premi ai vincitori delle diverse categorie in gara. «È dura – interviene Santina D’Alessandro – Abbiamo trovato degli ostacoli con la nostra cugina Spagna, che è stata poco collaborativa con la nostra procura. Ma noi non ci arrendiamo, perché abbiamo le prove che è stato un omicidio e non ci fermeremo mai fino a quando Mario non avrà giustizia».

«Mario non era solo un cameraman – continua la madre – Era un cantante, un imitatore, un batterista. Un talento poliedrico, un ragazzo eccezionale, sono davvero grata per questo riconoscimento istituito nel suo ricordo». Si aggiudica il premio della critica il testo intitolato Inutile, composto dall’autore bolognese Michele Serlenga, che sul palco rivela di aver scritto ispirandosi alla storia del trentenne palermitano: «Il dolore spesso puntella le nostre esistenze – dice rivolgendosi ai genitori di Mario – Dobbiamo conviverci. Questo mio componimento rappresenta un mio momento di condivisione con voi e con questa vicenda. È il mio contributo al ricordo».

Silvia Buffa

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