Cambio al vertice nelle prefetture di Siracusa e Catania. Nel capoluogo aretuseo a ricoprire il posto finora occupato da Armando Gradone sarà Giuseppe Castaldo, appena promosso da viceprefetto a prefetto.
Nato a Napoli il 13 agosto del 1961, Castaldo si è laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli con il massimo dei voti. Il neo prefetto di Siracusa, entrato nella carriera prefettizia dell’amministrazione dell’Interno nel 1988, fino all’inizio degli anni ’90 ha prestato servizio alla prefettura di Imperia con funzioni principalmente di protezione civile e polizia amministrativa. Successivamente destinato agli uffici centrali del ministero, ha ricoperto incarichi di funzione dirigenziale dove si è occupato, in particolare, dell’emanazione dei provvedimenti per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri. Fino al 2002, all’interno del Dipartimento della pubblica sicurezza, ha svolto la propria attività al servizio della polizia stradale e all’Ufficio relazioni sindacali della polizia. Per dieci anni, fino al 2013, ha lavorato presso il Dipartimento per gli affari interni e territoriali occupandosi prevalentemente di informatizzazione delle anagrafi e gestione di stranieri.
Nel novembre del 2015, inoltre, è stato nominato dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, sub-commissario al Comune di Roma, dove ha affiancato il lavoro di Francesco Paolo Tronca con le deleghe a rapporti dell’anagrafe e stato civile, servizi demografici ed elettorali, attività produttive, lavoro, formazione professionale, educazione e problematiche giovani e innovazione tecnologica.
Gradone, invece, è stato destinato a Siena. Da prefetto nel capoluogo aretuseo, Gradone è stato il regista del modello Siracusa per l’immigrazione – riconosciuto e apprezzato a livello nazionale anche dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione e sulle condizioni di trattamento dei migranti – negli anni in cui il numero dei migranti arrivati in provincia ha toccato anche il 45 per cento del totale degli arrivi in Sicilia. Una cooperazione fra organizzazione amministrativa e varie associazioni di volontariato che ha reso possibile una accoglienza dignitosa, senza che fosse aumentato di un uomo o di una attrezzatura il quadro delle risorse disponibili.
A Catania, invece, è la prefetta Maria Guia Federico a essere stata trasferita a Campobasso, in Molise. Al suo posto nel capoluogo etneo arriverà la napoletana Silvia Riccio. Per Federico uno spostamento che sa di bocciatura, con diverse vicende per le quali l’ormai ex prefetta è stata chiamata in causa. Su tutte spicca le presunte infiltrazioni di Cosa nostra nel consiglio comunale di Catania e le richieste della commissione nazionale antimafia di accedere agli atti per valutare l’eventuale scioglimento dell’ente. Richieste rimaste inesaudite, nonostante le forti pressioni politiche, perché a detta di Federico non ci sarebbero stati gli estremi per attivare la procedura.
Infine, Roberta Serafini, nominata prefetta, è stata collocata fuori ruolo ai fini del conferimento dell’incarico di componente del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana.
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