Due provvedimenti importanti inaugurano la stagione del governo regionale guidato da Rosario Crocetta. Il primo riguarda il tema dell’acqua che, finalmente, e dopo una strenua lotta da parte di migliaia di cittadini e di sindaci (inascoltati nella precedente legislatura) tornerà in mano pubblica. Lo prevede il disegno di legge approvato ieri sera dalla Giunta siciliana. Il ddl, proposto dall’assessore all’Energia e Rifiuti, Nicolo’ Marino, prevede che, entro il 30 giugno 2013 , sia definito “il riassetto complessivo del sistema idrico in ragione dell’esito referendario del 2011 che ha disposto il fondamentale principio che l’acqua e’ patrimonio pubblico e che la gestione della stessa non puo’ non tenere conto di questo assunto fondamentale, per la collettivita’ amministrata”. Novità in vista anche per la gestione dei rifiuti, che dopo l’esperienza fallimentare degli Ato (che hanno accumulato debiti per oltre un miliardo di euro) dovrebbe tornare ai Comuni.
Altro provvedimento, riguarda i circa 20mila precari degli enti locali, per i quali la giunta ha firmato una proroga fino al prossimo 31 luglio. “Abbiamo previsto – ha detto l’assessore all’Economia, Luca Bianchi – un allineamento alla norma nazionale che prevede la proroga fino al 31 luglio. Entro il 28 febbraio, i dirigenti regionali che coordinano i precari dovranno definire un piano di riduzione ed efficienza della spesa. L’obiettivo e’ridurre l’impatto finanziario in bilancio con il reperimento di fonti alternative di finanziamento”. Si prevede, tra le altre cose, l’utilizzo dei precari nell’ambito delle ordinanze del settore della Protezione civile, e si ipotizza di introdurre l’obbligo per i fornitori che parteciperanno ai bandi di gara di utilizzare, una percentuale di lavoratori di questo bacino. Insomma, ha detto Crocetta “introduciamo il concetto di precario produttivo”.
E così, il governo siciliano, ha levato l’ancora e ha alzato le vele. Ma la navigazione, nel mare magnum della politica siciliana, non si annuncia tranquilla. Il riferimento è alle difficoltà registrate all’Ars per l’elezioni dei Presidenti delle Comissioni, alle ‘bizze’ del Pd e al dialogo, forse un po’ troppo amichevole, dei partiti di maggiornaza (Udc e Pd) con il Pdl. Argomenti sui quali, Crocetta, in conferenza stampa, dopo avere annunciato i provvedimenti della giunta, si è soffermato:
“E’ giusto cercare un’intesa ampia ma cio’ deve avvenire in un contesto di governabilità. E’ incomprensibile allora che si faccia un inciucio perche’ la commissione Affari istituzionale vada al Pdl, a meno che Pd e Udc non vogliano bloccare il governo. Se lo scenario e’ questo, qualcuno sta lavorando per paralizzare l’attivita’ riformatrice del governo. Non posso collaborare al mio suicidio, in questo non mi avranno come sodale compagno. I fatti sembrano registrare che s’e’ un accordo tra una parte del Pd con l’Udc e il Pdl”.
Al Pd, in particolare, il Presidente della Regione siciliana, rimprovera di volere riproporre usi e costumi della precedente legislatura: “Porrò a Bersani la questione del Pd all’Ars, non e’ possibile protrarre per cinque anni le divisioni interne a questo partito. Bisogna ricomporre presto perché si lavori produttivamente”.
Un problema che ha spinto i vertici del Pd regionale a prendere un aereo che li ha portati a Roma. Discuteranno delle loro divisioni con la segreteria nazionale. Un vertice che si è reso urgente dopo le liti di ieri con l’ex capogruppo Antonello Cracolici , che aspira alla Presidenza della Commissione Bilancio, ma che non è sostenuto, nella sua ambizione, da tutto il gruppo parlamentare. Un veto che ha portato Cracolici a denunciare un vulnus e una carenza di democrazia all’interno dei democratici.
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