L’attracco della nave Ocean Viking al porto di Pozzallo è avvenuto poco dopo le 8.30. A bordo dell’imbarcazione della ong è già salito il medico dell’Usmaf Vincenzo Morello per verificare la situazione. Intanto, sono già stati fatti sbarcare tre donne in stato di gravidanza, un bambino e un giovane. Completate le procedure sono stati trasferiti nelle strutture ospedaliere perché hanno bisogno di controlli più approfonditi.
Sulla banchina c’è il manager dell’Asp di Ragusa Angelo Aliquò mentre i soccorsi sono coordinati dal dirigente medico Angelo Gugliotta e dal dirigente di dipartimento prevenzione Carmelo Lauretta. Sul posto anche la Croce rossa, i volontari delle Misericordie di Modica, il personale della protezione civile regionale e alcuni mediatori culturali di associazioni umanitarie. Al momento, il clima a bordo sembra sereno. Al punto che poco fa si sentiva musica provenire dalla nave e si intravedevano diverse persone ballare. I minori non accompagnati sono i primi a essere sottoposti a tampone per rilevare l’eventuale positività al Covid-19. Da prassi, dopo esito del tampone atteso a bordo della nave, i migranti vengono condotti all’hotspot che si trova sempre all’interno dell’area portuale, per l’identificazione. Esclusi i minori non accompagnati tutti vengono condotti sulla nave Azzurra per completare la quarantena.
«La Sicilia continua a essere presa d’assalto dagli sbarchi e le politiche nazionali non riescono a bloccare questo criminale commercio di carne umana – ha ribadito il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci – I viaggi dei ministri degli Esteri e dell’Interno sull’altra sponda del Mediterraneo non stanno raggiungendo gli obiettivi sperati. E l’Europa guarda complice e silente. La Sicilia – ha sottolineato – è la frontiera a Sud di un Continente che preferisce girarsi dall’altro lato, mentre la disperazione sale dall’Africa, cercando in Sicilia la porta di accesso a una vita che in queste condizioni non potrà mai essere migliore».
È per questo che il governatore Musumeci ha deciso di lanciare un appello al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi: «Serve un segnale forte e ormai può venire solo da lui. Faccia quello che non ha voluto fare chi l’ha preceduto e dichiari lo stato di emergenza per gli sbarchi. C’è un mix pericoloso – ha detto Musumeci – tra numeri crescenti degli emigranti, situazione epidemiologica regionale e la prognosi di crescita di entrambe le situazioni nelle settimane più calde per il turismo e per l’economia siciliana. Gli hotspot al collasso e le persone ammassate l’una sull’altra non possono essere nascoste – ha continuato il presidente regionale – e lasciano trasparire l’immagine forte di un’accoglienza finta che non rispetta la dignità dell’uomo. Serve – ha concluso Musumeci – un gesto forte che ci consenta di adottare misure di compensazione adeguate e che dia un messaggio chiaro a chi, a Bruxelles, fa di tutto per non assumersi chiare responsabilità. Una cosa è certa: così non si può andare avanti e io non farò finta di nulla».
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