Poteri forti scatenati contro Beppe Grillo

In queste ore assistiamo attoniti a un valzer di notizie che fanno rabbrividire. Pur di colpire il Movimento 5 Stelle di Grillo, ‘colpevole’ di aver vinto le elezioni e di non aver fatto vincere il Pd di Bersani, si tirano fuori storie che non hanno alcuna valenza: come quella delle società estere dell’autista dello stesso Grillo o di sua cognata!

Nel nostro Paese la responsabilità penale è personale. Ma, adesso, per un fatto che, per altro, non ha alcuna valenza penale (essere titolari di società estere non è un reato: potrebbe essere un problema morale se un’azienda delocalizza i propri impianti in Paesi dove il costo del lavoro è più basso: cosa che ormai fanno tutti), si chiama i causa il leader di un Partito – Grillo – invitato a ‘rispondere’ delle società in Costarica del suo autista e della cognata!

Verrebbe da ridere. Purtroppo dobbiamo essere molto preoccupati. Perché l’attacco sferrato dai poteri forti al Movimento 5 Stelle è la testimonianza palmare del fatto che ormai, nel nostro Paese, è a rischio la democrazia. Chi si è impossessato della nostra sovranità monetaria vuole adesso controllare, con le buone o con le cattive, anche la sovranità politica.

Il Partito politico che sembra essere stato prescelto per governare il nostro Paese è il Pd. Che, però, non ha in Parlamento la maggioranza per governare. Perché così hanno deciso gl’italiani. Da qui le pressioni su Grillo per convincerlo ad appoggiare il Governo Bersani.

Solo che Grillo sta dimostrando di essere un osso duro. Così i poteri forti hanno scatenato una sorta di caccia all’’uomo, O meglio, agli uomini e alle donne del Movimento 5 Stelle. Da giorni sono tutti impegnati a trovare qualcosa per sputtanare il leader del Movimento 5 Stelle e chi gli sta vicino. Prima una neo deputata che avrebbe inneggiato al fascismo, adesso l’autista e la cognata dello stesso Grillo.

La verità è che non hanno trovato nulla. Grillo non ha alle spalle un Monte dei Paschi di Siena con debiti, ‘derivati’, soldi dello Stato ‘prestati’ e suicidi. Hanno trovato solo un autista che gestiva un bar in Costarica, la cognata e un resort mai realizzato.

Il tutto mentre il ‘futuro’ presidente del Consiglio, sua ‘eccellenza’ Bersani, non ci ha ancora spiegato – negli otto punti del suo programma non se ne parla – cosa intende fare con il Fiscal Compact.

Il Fiscal Compact – il nostro giornale se n’è occupato spesso – è un trattato internazionale-demenziale, firmato dal Governo Monti con l’avallo di Pd, Pdl e Udc, in base al quale l’Italia, nei prossimi 20 anni – a partire proprio da quest’anno – si è impegnata a versare nel nome della ‘grande’ Unione Europea 50 miliardi di euro all’anno per abbattere il nostro debito pubblico (che il Governo Monti ha portato a circa 2 mila miliardi di euro: altro che risanamento!).

Pagare anche la prima rata del Fiscal Compact, per l’Italia, significa che il 30 per cento delle famiglie italiane può cominciare a vendersi la propria casa. E forse non arriverà comunque a pagare la ‘stangata’ del Fiscal Compact, perché grazie alle politiche economiche ‘europeiste’ dell’Unione Europea dell’euro e della Bce, il mercato immobiliare è crollato.

Quello che state leggendo gl’italiani lo hanno già capito. Hanno capito che, ormai, nel nostro Paese comanda di nuovo la Germania. Hanno capito che i tedeschi hanno fretta. Perché l’Unione Europea dell’euro si sfalda giorno dopo giorno.

Ormai il dibattito sull’uscita dall’euro si va diffondendo in tutti i Paesi europei. Persino in Germania molta gente è convinta che bisogna uscire dall’euro. Questo perché la gestione della moneta unica si è rivelata un fallimento. Per non parlare dei Paesi che reclamano l’indipendenza, dalla Catalogna alla Corsica (ci auguriamo che anche la Sicilia imbocchi questa strada).

Gl’italiani, che contrariamente alle attese non hanno dato la maggioranza al Pd di Bersani, se verranno richiamati alle urne voteranno in massa per Grillo e, forse, di nuovo per Berlusconi. Ma non voteranno più per il Pd di Bersani.

Da qui il nervosismo del leader del Pd, che ormai ha capito di avere fallito. Perché se si tornerà alle urne il candidato non sarà più lui, ma Matteo Renzi.

Ai problemi italiani si sommano le pressioni europee. Spiace scriverlo, ma l’Unione Europea si sta rivelando sempre più come una sorta di fascismo strisciante. All’Europa dei popoli sognata dagli europeisti degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso si è sostituita l’Europa delle banche (peraltro mezze fallite, visto che, per avidità, si sono riempite le ‘pance’ di titoli tossici rifilatigli dagli americani).

In queste ore si sta cercando di mettere in cattiva luce Grillo e i suoi deputati che si rifiutano di partecipare al circo mediatico. Gli esegeti del vecchio regime cercano di farci credere che l’antidemocratico sarebbe Grillo. Dimenticando che la gente lo ha votato perché non ne può più della vecchia politica, delle tangenti, delle banche che si prendono i miliardi dallo Stato, dei Partiti che si prendono i ‘rimborsi’ alla faccia di un referendum che ha ‘bocciato’ il finanziamento pubblico agli stessi Partiti.

Ci vogliono fare credere che Grillo sarebbe il nuovo capo di un regime antidemocratico. Invece il vero regime è rappresentato da un’Unione Europea che ha solo portato povertà, disoccupazione e disperazione. E da un Pd che di questo ‘europeismo’ fallimentare è il degno rappresentante.

In questo scenario scopriamo amaramente un Paese – il nostro – nel quale a decidere chi deve governare non è il popolo sovrano con il voto, ma i poteri forti. E se a Roma i poteri forti vogliono imporre il Fiscal Compact, in Sicilia abbiamo i militari americani che si sono impossessati di una parte del nostro territorio – la Sughereta di Niscemi (che da Riserva naturale è diventata ‘Riserva militare’) – per piazzarvi il Muos, antenne satellitari grazie alle quali potranno colpire qualunque ‘nemico’ nel Mediterraneo e nel Medio Oriente.

La gente di Niscemi – e adesso anche tanti altri siciliani, terrorizzati dalle potentissime onde elettromagnetiche che il Muos riverserà nei nostri territori. – non vorrebbe essere sommersa da onde che provocano leucemia e cancro. Ma non ci dobbiamo lamentare: zitti e in fila per tre, direbbe Bennato.

Così come a Roma ‘deve’ governare Bersani, in Sicilia ci ‘dobbiamo’ tenere il Muos. E se le mamme di Niscemi scendono in piazza a protestare, ecco che vengono malmenate dalle forze dell’ordine. E pazienza se finiscono in ospedale con qualche osso rotto. Tutto questo, ovviamente, non fa notizia.

 

 

 

Redazione

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