Positiva al Covid e messa in isolamento. Ma è un errore A casa, da sola, per 15 giorni. L’avventura di una 74enne

Positiva al Covid-19 e in isolamento fiduciario, ma è tutto un errore. A vivere questa clamorosa esperienza è stata Graziella, 74 anni, residente a San Giovanni la Punta. Per lei tanta preoccupazione salvo poi ricevere una chiamata da parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania. «Mia nonna è risultata positiva al Covid19 ma poi hanno comunicato l’errore, indicando come il suo referto fosse negativo». Mauro è ancora un po’ scosso mentre racconta a MeridioNews la storia di nonna Graziella. 

Nei primi giorni di novembre, a causa di alcuni sintomi influenzali, la donna decide di rivolgersi alla dottoressa di famiglia, che accertatasi dei sintomi avvisa l’Asp. Così per Graziella inizia il periodo di isolamento in attesa di sottoporsi al tampone. «Sono passati dieci giorni dalla segnalazione prima che l’Asp andasse da mia nonna a farle il tampone – continua -. E per lei, che già soffre di alcuni acciacchi, questo ha significato stare a casa da sola, senza che i suoi figli e noi nipoti la potessimo aiutare in alcune mansioni, come facciamo sempre».

Graziella non ha un indirizzo email, quindi è la dottoressa di famiglia a fare da intermediaria con l’Asp e a riferirle tutti gli aggiornamenti. Infatti, secondo quanto spiega Mauro, il 25 novembre viene comunicato alla 74enne di essere positiva al Covid. Ma dopo quattro giorni cambia tutto. «Giorno 29 l’Asp ha mandato il referto in cui afferma che mia nonna è negativa e che c’era stato un errore nel primo esame che è stato fatto». Per Graziella e i suoi familiari è stato un vero e proprio momento di paura, che fortunatamente si è concluso con un falso allarme. 

«In tutti questi avvenimenti mia nonna è rimasta più di quindici giorni da sola – conclude Mauro – Una condizione preoccupante sia per lei, che ha bisogno di aiuto, e per noi familiari: quando abbiamo saputo della positività, giustamente, siamo stati tutti ancora più in apprensione per la sua salute». Alla donna, al momento, non è stato chiesto di effettuare il terzo tampone. Quest’altra testimonianza si va ad aggiungere a quelle dei tanti utenti che si sono dovuti scontrare con le difficoltà delle Asp e che sono caduti nelle falle di un sistema non in grado di poter sopportare le tante richieste giornaliere. I disagi hanno costretto molte persone a rimanere in isolamento mentre attendevano per lunghissimo tempo l’arrivo dei referti. In ultimo, difficoltà sono emerse anche nello smaltimento dei rifiuti dei positivi, dato in gestione all’Asp attraverso una delibera regionale.

Carmelo Lombardo

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