Porto Empedocle, è stata sequestrata la nave Ocean Viking A bordo più persone del consentito. Ong: «Sono superstiti»

La nave Ocean Viking è stata sequestrata dagli ispettori della guardia costiera. L’imbarcazione di bandiera norvegese che opera per conto dell’organizzazione non governativa Sos Méditerranée, da alcuni giorni, è ormeggiata nel porto di Porto Empedocle (nell’Agrigento) dove è attraccata dopo il periodo di quarantena successivo al trasferimento sulla nave Moby Zazà dei migranti presenti a bordo. «È una palese manovra amministrativa vessatoria per ostacolare il lavoro di soccorso delle navi delle Ong», si legge in una nota di Sos Méditerranée.

Durante le undici ore di ispezione per verificare il rispetto delle norme in materia di sicurezza della navigazione, protezione dell’ambiente e tutela del personale navigante, stando a quanto comunicato dalla guardia costiera, sarebbero emerse «diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo, nel corso del servizio di assistenza ai migranti svolto dalla nave». Altre irregolarità riguarderebbero anche violazioni delle normative a tutela dell’ambiente marino

Dall’ong specificano che per la guardia costiera «la nave ha trasportato un numero di persone superiore a quello riportato nel Certificato di sicurezza dotazioni per nave da carico». Dalla ong però ci tengono a sottolineare che «le persone che soccorriamo sono, secondo la legge marittima, da considerarsi come superstiti e non sono mai da considerarsi passeggeri». Quando si salvano persone in mare è possibile che siano più di quelle indicate nei documenti della nave. «Questo deriva dalla natura stessa delle situazioni di emergenza», aggiungono dall’ong.

L’imbarcazione da un anno effettua operazioni gestite da Sos Méditerranée. «La Ocean Viking – continua la nota dell’ong – aveva già dimostrato di rispondere a elevati standard di sicurezza. Non riusciamo a comprendere perché le osservazioni sulla sicurezza della nave siano state fatte solo ora, dal momento che – aggiungono – le condizioni della nave sono rimaste invariate rispetto alle ultime quattro ispezioni e non ci sono stati cambiamenti nelle norme di sicurezza per quanto riguarda ciò che ora viene contestato». 

Intanto, la nave è stata sottoposta a un fermo amministrativo fino alla rettifica delle irregolarità. Per alcune «sarà necessario l’intervento dello Stato di bandiera – spiegano dalla guardia costiera – che detiene la responsabilità della conformità della nave rispetto alle Convenzioni internazionali e alla legislazione nazionale applicabile». 

Marta Silvestre

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