Porto, dissequestrata la banchina Vittorio Veneto «Al via i lavori per la nuova stazione marittima»

«Oggi lanciamo l’inizio di lavori di riqualificazione della stazione marittima dopo aver ottenuto il dissequestro del molto Vittorio Veneto. L’idea che si vuole dare ora è che la città e il porto siano un unicum da offrire a chi ha il piacere di visitare una terra così bella». La notizia del dissequestro è giunta ad aprile, ma solo oggi c’è stato dato l’annuncio ufficiale. Dopo sette anni di scontri e contenziosi amministrativi, ripartono i lavori della stazione marittima di Palermo, in seguito alla restituzione della banchina Vittorio Veneto, per un valore complessivo di circa 72 milioni di euro. Più nel dettaglio, sono previsti 31 milioni di euro per la ristrutturazione della stazione marittima, mentre altri 41 milioni saranno necessari per il dragaggio del fondale – attualmente a 10 metri di profondità, dovrà arrivare a 12 – per consentire l’arrivo delle navi da crociera.

A darne notizia, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche il provveditore interregionale Opere pubbliche Sicilia-Calabria, Donato Carlea, il comandante della Capitaneria di porto di Palermo e direttore marittimo della Sicilia occidentale, Salvatore Gravante, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Dopo anni di battaglie legali tra l’autorità e l’impresa appaltatrice, la So.Co.Stra.Mo, si è sbloccata così la vicenda che ha tenuto la stazione interdetta ai passeggeri e chiusa ai lavori. Inizialmente, l’appalto era stato vinto dall’azienda per 31 milioni di euro, poi ribassato a 20. Successivamente, tuttavia, la stessa società ha presentato riserve per 9 milioni di euro e, al termine della transazione, l’autorità ha riconosciuto soltanto due milioni e 950mila euro, garantendo così la prosecuzione dell’opera. Raggiunta un’intesa, le parti il 19 giugno hanno firmato un accordo. Ora l’impresa ha a disposizione 45 giorni di tempo per consegnare il progetto esecutivo: poi inizieranno i lavori che dovranno concludersi entro due anni.

Un passaggio fondamentale per la riqualificazione dell’intera area del porto strettamente legata al dissequestro della banchina Vittorio Veneto. A breve, sarà nuovamente in funzione: prevista la ristrutturazione del tensostruttura, assieme al rinnovo dell’arredo e all’arrivo di nuovi macchinari radiogeni per la sicurezza dei bagagli con sette file di controlli. E ancora, sono previste le demolizioni dei corpi bassi su via Crispi, tra cui la biglietteria e il bar che saranno trasferiti nella nuova stazione marittima e lasceranno il posto a un giardino con la riqualificazione del varco da via Amari. È stato lanciato un concorso internazionale di idee per la progettazione dei nuovi terminal che interesseranno la parte croceristica del porto. In totale sono state presentate undici proposte: le buste sono state aperte e sono attualmente al vaglio della giuria

L’obiettivo è di offrire una nuova idea del Porto: la parte più a Sud, dal molo Sammuzzo fino al Molo Piave, sarà destinata a crociere e a passeggeri, mentre quella a Nord sarà riservato al traffico delle merci. Previsto anche lo smantellamento dei 12 silos in calcestruzzo, utilizzati per stoccare il grano, a partire dal 27 giugno che garantiranno la possibilità di contare su due attracchi in più. E poi, nell’ambito del processo di rilancio, c’è anche in cantiere l’opera di riqualificazione del porticciolo storico di Sant’Erasmo.

«Il porto oggi è un suk e fa schifo, e la riqualificazione deve partire da qui – ha esordito Monti – Oggi lanciamo l’inizio di lavori di riqualificazione della stazione marittima dopo aver ottenuto il dissequestro del molto Vittorio Veneto. L’idea che si vuole dare è che la città e il porto siano un unicum da offrire a chi ha il piacere di visitare una terra così bella. Stiamo agendo in pianificazione e progettazione anche su Trapani e Porto Empedocle – ha aggiunto – perché la nostra idea di porti siciliani è un’opera di riqualificazione come porta di accesso, soprattutto per il turismo da mare». Infine, tornando al progetto del porto palermitano ha ribadito: «Si tratta di un’opera di riqualificazione importante che deve andare avanti perché Palermo lo merita».

«Il porto è Palermo è inadeguato allo sviluppo della città – ha detto il primo cittadino – C’è un’esigenza di adeguamento che ha compreso fino in fondo l’aeroporto che cerca di mettersi al passo rispetto al cambiamento della città, e adesso tocca al porto. Un segnale positivo di adeguamento quello di oggi – ha concluso – a cui mi auguro seguiranno tanti altri elementi per rendere più il porto di Palermo sempre più adeguato al cambiamento e al servizio del territorio».

Antonio Mercurio

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