Porto, cantieri e commercianti contro l’apertura «Ci hanno separato dai nostri principali clienti»

L’apertura dello scalo portuale etneo alla città, presentata in pompa magna dai vertici delle istituzioni politiche, dall’ex commissario Cosimo Indaco e da quello attuale Nunzio Martello, ha già provocato i primi malumori. Dopo le lamentele dei cicisti, questa volta le polemiche provengono dall’interno. Già da qualche settimana i proprietari degli esercizi commerciali e i gestori dei cantieri navali, le strutture che si occupano della manutenzione delle imbarcazioni cosiddette da diporto (barche private e piccoli vascelli), si sono recati negli uffici dell’Autorità portuale per risolvere l’attuale situazione di isolamento in cui si sono improvvisamente trovati dopo l’istallazione di una barriera automatica.

La rimozione di parte della cinta muraria che separava l’area del demanio marittimo dagli Archi della marina, e la conseguente pedonalizzazione di tutta l’area che si estende dall’ingresso di via Dusmet all’inizio del cosiddetto molo commerciale, hanno di fatto separato i cantieri dai loro principali clienti. Ovvero i proprietari delle imbarcazioni a vela o a motore che si trovano, invece, dall’altra parte del porto, ormeggiate nell’area di Levante. «Dal giorno dell’inaugurazione del cosiddetto porto aperto – spiega a MeridioNews Fabrizio Brischetto, titolare di uno storico cantiere navale – chi deve arrivare da noi può entrare solo dall’ingresso del faro Biscari. Non si può più arrivare direttamente dai moli – continua – così chi deve portare un’imbarcazione per un guasto, acquistare dei pezzi di ricambio o chiedere un consulto, non può più farlo velocemente». Adesso per arrivare quindi da una parte all’altra dello scalo etneo si dovrà fare il giro esterno passando per il viale Kennedy. Che «durante l’estate è un inferno – continua il commerciante – e per un lavoro di un minuto si potrebbe anche perdere una giornata». 

Per questo motivo gli operatori si sono riuniti in un’associazione e hanno scritto una lettera, consegnata all’ammiraglio Martello dal presidente della Confcommercio Catania – che più volte si è battuto contro la chiusura al traffico di via Dusmet. Nella missiva denunciano la situazione e propongono come soluzione la rimozione della sbarra, che dovrebbe essere spostata nell’ingresso della nuova Darsena. La soluzione alternativa prevede la stesura di una lista di clienti abituali a cui dare dei pass per entrare e uscire senza problemi. «Per noi i vigilantes che controllano l’entrata e l’uscita chiudono un occhio ma in teoria non potremmo neanche passare – aggiunge Brischetto – Bisognerebbe trovare un’altra idea». 

«La soluzione sicuramente c’è – spiega a MeridioNews il commissario Nunzio Martello – stiamo aspettando di montare un sistema elettronico per poter accedere ai cantieri navali. Ora però è necessario che questi signori abbiano pazienza e capiscano che si trovano in un porto e non al centro della città». Sull’idea di pedonalizzare la parte del faro Biscari aggiunge: «La parte commerciale del porto non è solo quella, ma si estendo fino al molo numero nove dove si trova attualmente la barriera. Come in passato anche ora ci sono delle limitazioni, non è cambiato nulla. Capisco le loro esigenze – conclude il commissario – ma devo cercare di armonizzare tutti gli interessi legittimi cum grano salis».