L’
Autorità nazionale anticorruzione, diretta dal magistrato Raffaele Cantone, ha risposto alla lettera inviata dai deputati nazionali e regionali del Movimento 5 stelle. Argomento di discussione era la scelta di Cosimo Indaco come allora – e ormai da pochi giorni ex – commissario dell’Autorità portuale di Catania. Una nomina che, secondo l’Anac, non ha violato la legge perché a deciderla è stato il ministero delle Infrastrutture e non la stessa Autorità che amministra il porto. Un parere confermato anche da una sentenza della Cassazione ma che, al suo interno, contiene degli elementi che mettono in luce un possibile conflitto di interessi dovuto al ruolo ricoperto da Indaco all’interno della società di spedizioni portuali Angelo Perez di Cosimo Indaco & c. sn. Se infatti non viene violato il decreto che stabilisce i criteri di inconferibilità del titolo di commissario, l’Autorità denuncia un‘incompatibilità «non formale ma materiale tra la carica di presidente dell’Autorità portuale e quella di socio di una società la cui attività è regolata dalla stessa Autorità».
«Tale situazione di
interferenza – continua l’Anac – è di natura tale da influenzare l’esercizio indipendente, imparziale e obiettivo della funzione pubblica rivestita». Un corto circuito che non si può sanare, secondo l’Anticorruzione, nemmeno facendo ricorso al principio di astensione in caso di decisioni che riguardano la propria società. Per questo motivo viene interpellato direttamente il ministero, affinché valuti la «validità degli atti e dei provvedimenti adottati dal commissario straordinario, nella situazione di interferenza sopra descritta».
Appurata l’
«interferenza», la deputata del Movimento 5 stelle Giulia Grillo si è appellata al ministro Delrio, chiedendo come abbia potuto firmare la nomina di Cosimo Indaco a commissario straordinario «rinnovandola poi per due volte, nonostante il suo palese conflitto d’interesse». «Avevamo già presentato segnalazioni e interrogazioni al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti senza ricevere risposte minimamente esaustive». Dubbi vengono inoltre sollevati sulla nomina del nuovo commissario straordinario, l’ammiraglio Nunzio Martello, comandante del porto di Catania. «Repentinamente nominato, a distanza di due giorni dalla scadenza del mandato di Indaco – continua Grillo – Ciononostante restano in piedi le responsabilità politiche e per questo chiederemo al ministro Delrio se e quali iniziative intenda intraprendere».
«L’Anac stessa riconosce che non esiste
alcuna incompatibilità legale e formale tra la mia nomina e la legge in materia – dichiara Cosimo Indaco a MeridioNews – Ritengo inoltre che non vi sia alcuna incompatibilità sul piano sostanziale perché potrebbe semmai riguardare le società soggette ad autorizzazione da parte dell’autorità portuale, cosa che non riguarda l’azienda di cui io sono socio». Mentre vengono messe in discussione le scelte del ministro, l’ammiraglio Nunzio Martello viene accolto in visita istituzionale a Palazzo degli Elefanti. Nel corso del «cordiale colloquio», come viene definito dall’amministrazione, il sindaco Enzo Bianco e il nuovo commissario hanno affrontato «i nodi che vedono a fianco Comune di Catania e Autorità portuale per lo sviluppo armonico dello scalo etneo». In particolare i due hanno discusso dell’arrivo, domani, di una nave da crociera e delle attività di sicurezza della Polizia municipale.
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