Sono passati 32 anni dall’omicidio di Beppe Montana, freddato a colpi di pistola a Porticello, frazione marinara di Santa Flavia, nella piazza che adesso porta il suo nome. E proprio in quella piazza stamattina si è svolta la commemorazione del dirigente capo della polizia di Stato alla presenza del questore di Palermo Renato Cortese.
Un omicidio che fece scalpore quello dell’allora capo della Catturandi impegnata contro la mafia, oltre che per la morte durante l’interrogatorio del sospettato, il calciatore Salvatore Marino, anche per aver dato il via a una lunga stagione di sangue.
«Montana, insieme al suo grande amico Ninni Cassarà – ricorda il presidente del Senato Pietro Grasso – non aveva alcuna intenzione di dare tregua a Cosa nostra e la incalzava con tutti gli strumenti a disposizione, riuscendo ad arrestare numerosi latitanti: la sua tenacia e il suo talento facevano paura, per questo bisognava ucciderlo. Ogni ragazzo o ragazza che desidera indossare la divisa della polizia di Stato dovrebbe conoscerne la storia: scoprirà un cristallino esempio di coraggio, dedizione e professionalità».
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