«La concessione è legittima, ma se il Comune ce lo chiede ufficialmente, siamo pronti alla revoca». Si può riassumere così la nota della assessorato del Territorio e dell’Ambiente della Regione siciliana con la quale l’ente risponde al sindaco di Catania, Enrico Trantino, che oggi ha chiesto alla Regione di revocare la concessione alla società La Tortuga. «La variante della concessione demaniale marittima richiesta dalla società La Tortuga Srl nel porticciolo di Ognina, a Catania, è stata rilasciata legittimamente dalla Regione siciliana – dice la nota – anche in seguito a decisione del Tribunale amministrativo regionale (Tar) etneo e non avendo ricevuto formalmente dall’amministrazione comunale, dopo ripetuto sollecito e attraverso i canali procedurali previsti, una richiesta concorrente sul portale del demanio marittimo o un palese ritiro del parere positivo precedentemente espresso dalla stessa in sede di conferenza di servizi».
L’assessorato regionale dice questo, «pur riservandosi di revocare in qualsiasi momento la concessione (che scadrà comunque il 31 dicembre 2025) in presenza di una richiesta del Comune di Catania presentata attraverso il portale del demanio marittimo, in base al dettato della direttiva protocollo 80597 del 18 novembre 2024, che considera prioritari gli usi pubblici, corredata della documentazione necessaria. L’assessorato – continua la nota – attraverso l’Area 2 Demanio Marittimo, ha ricevuto la richiesta di ampliamento della concessione il 3 luglio 2020 avviando l’iter che si era concluso favorevolmente dopo due conferenze di servizi, una prima il 16 settembre 2022 e una seconda, decisoria, il 6 giugno 2023».
«Il provvedimento autorizzativo, a questo punto, era stato inviato al Comune di Catania, il 25 gennaio 2024, per confermare l’eventuale presenza di motivi ostativi o valutare la compatibilità con altri interventi progettuali sull’area interessata. Richiesta sollecitata – precisa il comunicato dell’assessorato regionale – con una ulteriore nota il 14 febbraio di quest’anno, alla quale il Comune ha dato riscontro il 4 marzo, senza però ritirare formalmente il parere positivo espresso nella conferenza di servizi del 2022. Poi è intervenuta la decisione del Tar di Catania, al quale si era rivolta la ditta, che ha imposto l’obbligo di provvedere entro 60 giorni».
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