LA PESANTE DENUNCIA DI UGL, COISP E UIL. SI VA DALLA RICHIESTA DI UN INCONTRO URGENTE CON IL DIRIGENTE. CHE RISPONDE: “NE PARLIAMO DOPO LE VACANZE”, SENZA NEMMENO INDICARE LA DATA! O DEL POLIZIOTTO CHE CHIEDE ORARI COMPATIBILI PER OCCUPARSI DEL FIGLIOLETTO E CHE VIENE LASCIATO SBATTERE. FINO ALLA “NON OCULATA GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE…”
Chiedono un incontro “urgente” con il dirigente della Polizia ferroviaria di Catania. Ma la risposta li raggela: “Se ne parlerà dopo il 6 gennaio”, cioè dopo le feste natalizie. Senza nemmeno indicare la data!
Questo è il trattamento riservato oggi ai tanti poliziotti del nostro Paese: che debbono lavorare, impegnarsi, accontentarsi di stipendi sempre più magri e quando chiedono di incontrare i dirigenti responsabili – com’è avvenuto a Catania, nell’ufficio della Polizia ferroviaria – debbono pure inghiottire il rinvio dell’incontro a ‘data da destinarsi’. Possibile andare avanti così?
La vicenda di Catania non sta passando inosservata. I sindacati di Polizia Ugl, Coisp e Uil hanno messo, nero su bianco, “il forte malcontento tra il personale della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Polizia Ferroviaria di Catania”. Sono proprio queste organizzazioni sindacali a raccontare dell’incontro richiesto, ma rinviato a data da destinarsi.
I sindacalisti si dicono “molto turbati dalla scelta in argomento poiché dimostra quanta poca attenzione viene dedicata agli operatori di Polizia che stanno raggiungendo, in generale, l’apice della DEMOTIVAZIONE”.
“Ormai da tempo – prosegue il comunicato – l’espressione Polizia di Stato è associata a restrizioni economiche, disattenzioni da parte delle Istituzioni, mancanza di sicurezza negli ambenti lavorativi e, in un clima del genere, alcuni Dirigenti, anziché ascoltare le problematiche del personale, fuggono dal dialogo costruttivo, lasciando intendere che a nessuno più importi l’umore dei Poliziotti!”.
Accuse pesanti come macigni, quelle lanciate dalle tre organizzazioni sindacali. “Un esempio eclatante – si legge ancora nel comunicato – riguarda la circostanza secondo la quale il responsabile della Sezione Polfer di Catania non ha accolto, tra le tante, l’istanza di un dipendente, affidatario del figlio minore, con la quale chiedeva di essere inserito nei turni compatibili con l’esigenze familiari predette, violando in tal modo le aspettative di un bimbo che, nei momenti importanti, non vede il proprio genitore al fianco”.
I poliziotti in servizio a Catania, presso l’ufficio della Polizia ferroviaria denunciano “molteplici disparità di trattamento tra il personale dipendente: non vengono rispettati i profili professionali e si verificano anche casi di non oculata gestione delle risorse economiche. Il tutto, chiaramente, in danno del buon andamento dell’Ufficio e, a cascata, della collettività. La predetta non oculata gestione delle risorse, se eliminata, potrebbe alleviare i tanti disagi della categoria della Polizia di Stato che sta vivendo il periodo più buio nella storia dell’Amministrazione in argomento e garantire maggior sicurezza per la collettività”.
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