«Dopo aver visto un parroco fare propaganda pubblica per i 5 stelle, penso di avere visto tutto». Una polemica, quella del presidente della quarta circoscrizione di Palermo Silvio Moncada, che viaggia sul detto e il non-detto. Candidato alla Camera con il centrosinistra per il collegio Palermo-Settecannoli, affida a un post su Facebook la sua denuncia, che raccoglie oltre cento like e numerosi commenti che danno il cambio ora all’indignazione ora all’ironia. Contattato da MeridioNews, però, Moncada ha preferito per il momento non aggiungere alcun dettaglio alla vicenda fatta circolare a mezzo social.
Ma a farla da padrona, a proposito di polemiche, già da ieri sera è la vicenda delle schede elettorali sbagliate in alcuni seggi, che hanno costretto a una tempestiva ristampa nella notte e a lunghe code questa mattina per molti elettori. «È inaccettabile in un paese civile che ai cittadini sia impedito di votare. Dopo più di un’ora molti seggi di Palermo sono ancora chiusi. Mi auguro che vengano individuate le responsabilità di questo ennesimo disastro e che qualcuno ne risponda», commentava già alle otto di questa mattina Erasmo Palazzotto, deputato uscente candidato con Liberi e Uguali alla Camera per il collegio Palermo-Resuttana-San Lorenzo. Solo pochi minuti prima un altro post che denunciava ritardi e porte chiuse alla scuola Marconi e la rinuncia da parte di alcuni cittadini a votare.
Mentre a poche ore dal giorno fatidico delle elezioni i toni erano già al vetriolo: «Il comune di Palermo ha sbagliato la consegna delle schede in due collegi del Senato, e anche il sito riporta una sbagliata assegnazione dei collegi. L’ennesima brutta figura che rischia di mettere a rischio le elezioni nazionali». Alla ricerca di un colpevole che paghi per questo imprevisto non da poco anche Frank Ferlisi, dirigente di Rifondazione comunista, candidato alla Camera tra le fila di Potere al popolo: «Sempre a Palermo accadono cose strane? – si interroga anche lui a mezzo social -. Chi è il responsabile? La prefettura? Il Comune? Paperon de Paperoni? Qualcuno deve pagare».
Sulla stessa scia anche dal fronte monrealese. Serafino La Corte, infatti, ex Mdp e ora candidato con Liberi e Uguali alla Camera, a proposito di «schede sbagliate e ristampate, seggi chiusi e blitz delle femen» scrive ironicamente: «Che bel momento di democrazia. Il sistema vuole proprio recuperare chi si astiene». La sera prima del giorno delle elezioni invece si interrogava su una delle novità di quest’anno, il bollino antifrode: «Dopo il voto verrà strappato dal presidente di seggio portandosi dietro un pezzo di scheda o staccato tipo raccolta punti senza un timbro tra scheda e bollino? Perché – continua – se il bollino è facilmente asportabile, nulla vieterebbe ai campioni del voto di scambio di spostarlo semplicemente su una nuova scheda e depositare la scheda già votata».
Animi in subbuglio anche da parte di chi corre per il Senato. Non si è fatto attendere infatti il commento duro di Pietro Grasso, Liberi e Uguali, che sulla vicenda dei seggi chiusi di oggi ha parlato di «ritardi ed errori inaccettabili. Spero che questo non scoraggi la partecipazione dei cittadini», infine, il suo augurio alle nove di stamattina. Più accesi i toni di Nadia Spallitta, anche lei per Liberi e Uguali, che affida ai social il suo punto di vista: «Ciò che è successo a Palermo è incostituzionale. È una limitazione alla libertà di voto», e parla addirittura di «presupposti per l’annullamento delle elezioni».
Anche tra i non protagonisti alla corsa, però, c’è chi si lascia sfuggire qualche commento amaro sulla vicenda che ha tenuto banco oggi a Palermo, come Fabrizio Ferrandelli, che preannuncia un’interrogazione e un’ispezione al Comune: «La gestione delle operazioni di voto a Palermo è da terzo mondo. Le scene vergognose e anomale delle scorse comunali non sono, purtroppo, soltanto un lontano ricordo e non sono servite da insegnamento. È raccapricciante quello che sta accadendo in queste ore in molti seggi. Si stanno già raggiungendo ore di fila – scriveva oggi sulle piattaforme digitali -. Ho presentato un’interrogazione urgente e formalizzerò lunedì un’ispezione in Comune con seduta pubblica di consiglio comunale. Già è difficile vincere la sfiducia delle persone nei confronti delle istituzioni, in più mortificare pure il voto di chi esercitando un diritto vuole cambiare le cose, mi sembra inaccettabile».
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