All’interno dello scontro elettorale che si consuma oggi, nei collegi uninominali non ci saranno solo le grandi sfide tra i partiti. Alcune, assai più delicate, riguarderanno i singoli candidati che, in alcuni casi, tentano l’exploit dopo un lungo periodo lontani dai riflettori. Nomi di grande peso della politica non solo palermitana ma anche regionale e nazionale, negli ultimi anni in affanno e da tempo senza uno scranno.
Tra i volti più conosciuti c’è sicuramente quello di Francesco Cascio, ex presidente dell’Ars e in corsa con Forza Italia alla Camera. Dopo una breve parentesi di due anni a Montecitorio, dal 2001 fino al 2012 è stato eletto deputato regionale a Palazzo dei Normanni tra le fila azzurre, presidente a Sala d’Ercole nel suo ultimo mandato. Rimasto fuori dalla corsa per le regionali, Cascio ora punta a una poltrona in Parlamento nel collegio Resuttana-San Lorenzo. Dai primi dati scrutinati sembra un sostanziale testa a testa, con un leggero vantaggio per il candidato pentastellato, ma è ancora troppo presto per fare delle previsioni.
Ma, sulla sua strada, troverà un’altra figura di un lungo corso: si tratta dell’imprenditore Aldo Penna candidato con il M5s. Un tempo esponente socialista molto attivo nel Partito Radicale, da anni è impegnato su fronte della riqualificazione ambientale. Alle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Palermo, era stato designato dai 5 Stelle, in caso di vittoria, come assessore per la cura del Verde. Difficile dire chi tra i due la spunterà, anche se Cascio ha sempre goduto di un certo seguito elettorale.
Tra i grandi nomi ultimamente un po’ appannati, ma con un lungo curriculum, spicca certamente quello di Saverio Romano. Una carriera che inizia da giovanissimo tra le fila della Democrazia Cristiana alla fine degli anni ’80, per poi essere eletto più volte alla Camera con l’Udc, e passare quindi al Pdl-Forza Italia nel 2013 (è stato anche ministro delle Politiche agricole nel IV governo Berlusconi). Dopo una serie di vicende giudiziarie, superate senza strascichi, ora la sfida si sposta nel collegio di Monreale e vede in campo l’ex ministro che contenderà il seggio alla Camera al grillino Giuseppe Chiazzese e a Salvo Lo Giudice, candidato del Pd.
Proprio il candidato dem è un sfidante temibile, un ras dei voti. Ex deputato regionale con Sicilia Futura, alle ultime elezioni siciliane non è riuscito a ottenere la conferma del seggio, nonostante le sue 4334 preferenze. L’urologo palermitano sosteneva la candidatura di Fabrizio Micari. Nel corso delle elezioni regionali del 2012, invece, si era candidato con la lista Musumeci Presidente, ma appena eletto era approdato al gruppo Movimento per il territorio che appoggiava Crocetta. Nel dicembre 2015 ha aderito a Sicilia Futura di Salvatore Cardinale. Anche in questo caso è difficile azzardare una previsione.
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