POLITICANDO/ Davide Faraone: “Senza numeri all’Ars non si governa”. Ma va!

PERSINO L’ESPONENTE DEI RENZIANI SICILIANI, DOPO ESSERE STATO MESSO KO (INSIEME CON CROCETTA E LUMIA) DA RACITI, CAPISCE CHE E’ MEGLIO NON TIRARE ANCORA LA CORDA

di Carmelo Raffa

Dopo l’ultimo gioco delle tre carte dei crocettiani del Megafono, momentaneamente fallito, ovvero aderire al gruppo parlamentare del PD all’Ars per ribaltarne la maggioranza e tentare d’impedire, così, il voto di sfiducia dei partito nei confronti di Nelli Scilabra, prende posizione Davide Faraone, ritenuto molto vicino al Segretario nazionale del PD e capo del Governo del nostro Paese, Matteo Renzi.

Faraone, meglio tardi che mai, nell’intervista rilasciata a LiveSicilia, si accorge, alla buon’ora, che la situazione politica siciliana è sull’orlo del precipizio ed afferma:

“Senza i numeri all’Ars non si va avanti. Crocetta lo capisca una volta e per tutte. Se è il caso, chieda a Nelli di fare un passo indietro, è giovane in gamba, non può essere massacrata in questa guerra per bande”.

 

Che intuizione politica, ragazzi!

Davide Faraone mette le mani nella questione-chiave. Il governo regionale ha perso pezzi di maggioranza. E rischia di andare sotto pericolosamente sia sulla mozione di censura all’assessore alla Formazione, sia sulle Province.

“Dopo due anni il bilancio è chiaro – ammette Faraone -: questo governo non riesce a governare, va fatto il tagliando e vanno trovate immediate soluzioni, credo che i cittadini abbiano perso la pazienza”.

Anche questa è una grande intuizione politica. Certo, l’ha capito dopo quasi due anni, ma l’ha capito: e questo è importante.  

In altro passaggio dell’intervista leggiamo cosa ne pensa Faraone dell’attuale Governo:

“Guardi, sul governo non ho dubbi. Così com’è non va affatto bene. Crocetta può avere le migliori idee del mondo, ma se non ha i numeri non realizzerà un bel niente. Senza una maggioranza non si va da nessuna parte. Se non si è in grado di fare approvare i provvedimenti, allora non resta che andare a casa”.

E su Nelli Scilabra:

“Io credo che sarebbe gravissimo se l’assessore venisse censurato anche grazie ai voti del PD. E non ne faccio una questione personale. Ritengo Nelli Scilabra un assessore coraggioso e che ha operato bene. La riforma presentata sul modello duale di Bolzano è una delle più innovative nel Paese. Occorre che l’assemblea l’approvi. Ma su questo nome si è creata ormai una frattura insanabile. E se vogliamo sposare un progetto, un’idea, non possiamo fermarci davanti a questo o a quel nome. Se vorrà, la porterò con me a Roma. L’ho vista veramente provata. La politica deve ritrovare un senso di umanità che ha smarrito. Ma quello della mozione è solo uno dei casi in cui Crocetta dovrebbe riflettere bene…”.

Sulla possibilità di un intervento romano arriva un’altra delusione alle aspettative di Crocetta:

“Non dobbiamo chiedere assistenza al governo nazionale, ma una mano dimostrando la nostra voglia di cambiare.”

Sulla riforma delle Province, Davide Faraone consiglia al Governatore di mettere da parte il suo progetto di riforma che difficilmente verrebbe approvato da Sala d’Ercole e di recepire la normativa nazionale, così come saggiamente consigliato dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.

Caro Faraone, Lei purtroppo interviene troppo tardi ed allorquando ha notato che i vari inciuci col Governatore hanno prodotto nel suo partito solo lacerazioni e profonde divisioni. E solo quando la maggioranza del PD è nelle mani dei cuperliani, che hanno battuto lei, Crocetta e Lumia.

A creare i disastri politici sui quali oggi pontifica, caro onorevole Faraone, il suo contributo è stato ‘importante’. Proprio Lei, nei mesi scorsi, ha contribuito a costituire un’armata Brancaleone al fine di portare alla guida del PD siciliano un cuperliano – Fausto Raciti – che, bisogna ammetterlo, ha dimostrato di essere all’altezza della situazione.

In più Le facciamo notare, visto che dichiara di essere vicino al nuovo Messia Renzi, di consigliare al predetto di restituire alla Regione i soldi scippati qualche mese fa alla nostra Regione con la fatidica transazione firmata dall’attuale Governatore Crocetta.

Anche perché abbiamo anche scoperto che i 550 milioni di euro che Renzi avrebbe dovuto restituire alla Sicilia in cambio della rinuncia a contenziosi peri a circa 5,4 miliardi di euro non sono mai arrivati nelle ‘casse’ della Regione. Lei sa qualcosa, di questa storia, onorevole Faraone?

Detto questo ancora una domanda: ora che succederà? Rosario Crocetta vorrà continuare in profonda solitudine, o meglio, col suo ‘cerchio magico-tragico’ a tirare a campare? Oppure sentirà la voce del partito che negli ultimi giorni sembra un coro che canta il “Dies irae” all’attuale Giunta?

Sarebbe meglio che il presidente della regione presentasse le proprie dimissioni invece di tirare a campare. Ma siamo consci che ciò non è in questo momento realizzabile perché, giustamente per loro, i parlamentari siciliani non tornerebbero volentieri nelle proprie case assieme a Lei perdendo la ricca diaria parlamentare.

Ed allora, caro Crocetta, non sarebbe meglio ascoltare il coro del PD e non solo quello poiché la stragrande maggioranza della sua maggioranza (art.4, Drs, Udc, etc.) gradirebbe l’azzeramento dell’attuale Giunta e la formazione di un nuovo Governo politico?

Infine, caro Governatore, ha riflettuto sul fatto che inserire 12 persone non parlamentari in Giunta costano all’Erario circa un milione di euro l’anno e che la Regione, in un periodo di grave magrezza finanziaria, ne potrebbe fare a meno?

Dialoghi veramente con i veri rappresentanti dei partiti e dei gruppi ed assieme a loro trovi la soluzione per formare il nuovo Governo con dodici parlamentari “puliti” e, contestualmente, trovi i fondi per evitare il disastro finanziario della Regione che Lei e Renzi avete portato sull’orlo del baratro. E, se ne ha le capacità, avvii un programma di sviluppo, produttività ed occupazione nell’Isola.

Se invece opterà per continuare a campare, proseguendo col gioco delle tre carte o con metodo divide et impera riteniamo il “tutti a casa” sia la migliore soluzione.

 

Redazione

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