di Carmelo Raffa
PD siciliano sempre profondamente diviso: solo chiacchiere e tabacchiere di legno, ieri, nel corso della direzione regionale del Partito. Il Governatore Rosario Crocetta esulta: “Il Governo è mio e lo scelgo solo io”.
L’appuntamento di ieri si è concluso per l’ennesima volta con un nulla di fatto. Anche se le trattative non sono state del tutto interrotte.
Ci aspettavamo che le varie ‘anime’ del Partito, rinunziando ad un po’ di egoismo, trovassero un modus operandi e, magari, con l’ausilio del vecchio manuale Cencelli, un’intesa sulla spartizione dei vari incarichi. Invece, almeno fino a questo momento, nulla di tutto questo ed a questo punto gioisce Rosario Crocetta, che accusando i vertici del partito di avergli impedito di esercitare il diritto statutario di presenziare ai lavori, dichiara che non ci sarà alcun rimpasto in seno alla Giunta e che cercherà tutte le forze disponibili a sostenerlo in seno all’Ars.
Nulla è cambiato quindi. Il Crocetta-pensiero continua nel suo intento: divide et impera. Come abbiamo sempre sostenuto, il Governatore fin dal suo insediamento, scopiazzando il suo predecessore Raffaele Lombardo ed al fine di restare a galla e non affondare ha cercato ed è riuscito nel suo intento a dividere il PD e le altre formazioni politiche all’interno del Parlamento siciliano.
Ultimamente abbiamo assistito all’ennesimo disastro riguardante il flop day dove, addirittura, il Governo ha vergognosamente ha scaricato tutte le responsabilità sulla dirigente generale Anna Rosa Corsello. E di ciò ha dato un pessimo segnale non solo ai governanti italiani, ma anche a quelli europei.
Caro Crocetta, quando un Governo approva e delibera determinate cose se ne assume la piena responsabilità e dopo di ciò, se lo ritiene, può chiamare a correo la burocrazia. Ma è chiaro che la responsabilità principale è in carico agli amministratori. Un’altro flop quindi è questa volta si tratta del flop-scaricabarile.
Se il PD non trova l’unità non è lecito a Crocetta gioire ed altrettanto vale per le altre formazioni politiche.
Ripetiamo ancora una volta: la gente è stanca di seguire una telenovela crocettiana che ha un sapore unicamente amaro, perché continua a fare sprofondare sempre di più la nostra Regione.
Con Crocetta non c’è futuro e nessuna prospettiva di sviluppo ed occupazione nell’Isola, anzi come abbiamo potuto constatare migliaia di persone che avevano un reddito col suo arrivo l’hanno perso ed altri si apprestano a subire la stessa sorte.
Per questi motivi lanciamo un ennesimo appello a tutti gli uomini e le donne forti in seno all’Ars: staccate la spina e rimandate nella sua Gela Rosario Crocetta.
Siamo consapevoli che per voi rappresenta un enorme sacrificio anche economico. Ma fatelo pensando ai vostri figli ed a tutti i poveri siciliani.
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