di Carmelo Raffa
Rosario Crocetta ed il gioco delle tre carte:
“Signori e signori non cè trucco e non cè inganno per questa vince e questa… vince sempre”.
Alcuni s illudono sulla possibilità di un dialogo vero e ad armi pari tra i partiti e gruppi che dovranno dar vita al Governo Crocetta Ter
Altri hanno capito chiaramente il gioco e continuano a fare i finti tonti.
Cosa sta succedendo in questa ennesima crisi crocettiana che doveva risolversi nellarco di 48 ore ed invece ne sono passate già il triplo ed ancora non si riesce a trovare un punto di equilibrio?
Alcuni partiti, Udc, Art. 4 e Pdr affermano di sentirsi appagati se otterranno la riconferma dei propri assessori uscenti.
Il PD, invece, insiste per un ricambio vero della nuova compagine governativa.
E gli altri partiti? E chiaro che Udc, Art. 4 e Pdr vogliono trovare una soluzione a qualsiasi costo, perché capiscono che nessuno dei propri parlamentari ha lintenzione di fare andare a casa Crocetta e contemporaneamente subire la stessa sorte, perché in base all’attuale legge, se va a casa il presidente della Regione va a casa anche l’Ars e viceversa.
E altrettanto chiaro che il vero rappresentante dellUdc in seno allArs porta il nome di Giovanni ed il cognome di Ardizzone e cioè, la stessa Persona che ne ricopre la Presidenza del Parlamento. Non potremo mai dimenticare che la settimana scorsa ha esercitato il suo potere in modo alquanto discutibile ed ha impedito ai parlamentari che venissero discusse e votate le mozioni di censura a carico di due assessori della Giunta Crocetta.
Ciò però ha costituito un segnale di debolezza sia per Ardizzone, sia per Crocetta in quanto si è percepita chiaramente la sensazione che la censura sarebbe stata approvata a larga maggioranza.
E Crocetta come si muove? Fa finta di dialogare, ma poi la dimostrazione di muoversi come un elefante in una cristalleria pretendendo due assessorati di propria scelta ed un altro per il Megafono ed ancora di scegliere due tecnici. In tutto cinque assessorati scelti dallattuale Governatore.
Quindi i partiti che hanno fatto eleggere Rosario Crocetta portandogli in dote il 30,43% dovrebbero ancora una volta sacrificare propri uomini e proprie donne per appagare i capricci di potere del Governatore che, come ancora una volta ricordiamo ai nostri lettori, ha portato in dote per la sua stessa elezione una percentuale da prefisso telefonico. Ed inoltre Crocetta pretende di riconfermare assessori che, in qualche caso, sono riusciti a sfuggire alla mozione di censura da parte dellAssemblea regionale siciliana.
Ora basta caro Crocetta! Labbiamo già scritto e lo riconfermiamo: non è la divisione di poltrone e siggiuzzi che ci preoccupa, ma la mancanza di progetti veri e seri per il futuro della Sicilia.
Se si continua così non ci sarà alcuno sviluppo per la nostra terra e nessuna possibilità di dare ai giovani una possibilità occupazionale.
Ed allora, oggi, a prescindere dallappartenenza partitica, non ce la sentiamo proprio di criticare chi, oggi pomeriggio, a Palermo, si recherà in Piazza del Parlamento, di fronte la sede dell’Ars per partecipare alla “Sfiducia-day” promossa dal Movimento 5 Stelle, ovvero la raccolta di firme per mandare a casa Rosario Crocetta. Idem per chi firmerà la stessa sfiducia on line.
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