Un tesoretto da poco meno di un milione di euro destinato al pagamento delle indennità di risultato dei dirigenti dell’azienda sanitaria Policlinico di Catania. Con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti premiando i più meritevoli all’interno delle varie aree. Sul fondo di risultato però si sono concentrate le attenzioni della procura di Catania che indaga, ormai da diverso tempo, su una presunta disparità di trattamento. Il confronto, al vaglio dei magistrati e dei militari della guardia di finanza, si concentra tra la dirigenza tecnica amministrativa e tutti gli altri comparti. Al primo insieme di professionisti, considerati come singoli, sarebbero toccate somme di denaro nettamente superiori. In particolare per quanto riguarda quelle elargite nel 2014 per il periodo compreso tra il 2011 e il 2012.
C’è un’enorme discrasia nel periodo 2011-2012
Per capire la genesi di questa storia bisogna andare indietro di alcuni anni. Quando la procura, dopo una denuncia, decide di aprire un fascicolo. Il registro degli indagati è genericamente indicato a carico d’ignoti. Nessun nome e cognome, ma soltanto la volontà di verificare le modalità di ripartizione di quelle somme di denaro. Trascorsi diversi anni arriva la richiesta d’archiviazione. Davanti all’opposizione di una delle presunte parti lese il presidente della sezione dei giudici per le indagini preliminari, Nunzio Sarpietro, decide di disporre un prolungamento d’indagine: 120 giorni che però non cambiano la sostanza delle cose. A giugno scorso la procura rimane dello stesso avviso e propone nuovamente di mettere la parola fine all’indagine. Nessuno si oppone alla volontà del magistrato Fabrizio Aliotta, tranne il capo dell’ufficio gip. Sarpietro fornisce un nuovo input e nel fascicolo finiscono 15 persone, tra dirigenti amministrativi e tecnici. «C’è un’enorme discrasia nel periodo 2011-2012 nel settore dirigenza rispetto a quello medico. È indispensabile verificare», scrive in un documento finito agli atti dell’inchiesta.
Adesso davanti al giudice per le indagini preliminare dovranno comparire 15 dirigenti di vertice dell’azienda Policlinico, con l’udienza fissata per il 31 gennaio. Tra coloro che hanno ricevuto la comunicazione ci sono l’ex direttore generale Armando Giacalone e l’ex direttore amministrativo Giuseppe Di Pietro. Con loro anche Dario Letterio Daidone, ex consigliere comunale a Catania e recentemente candidato alle elezioni regionali sotto l’effige di Forza Italia. Quest’ultimo nel biennio finito sott’esame percepì poco più di 23mila euro. Ma il premio maggiore, 64mila euro, fu quello concesso a Caterina Ferrante, responsabile dell’unità operativa Risorse umane. A fronte di un’indennità media per i medici che in pochi casi superava i 1500 euro.
Su questa vicenda avevano già da tempo lanciato l’allarme i sindacati, per una presunta disparità di trattamento tra i pochi dirigenti dell’area tecnico-amministrativa e gli oltre 500 medici, più il personale, del comparto che in quel biennio erano all’opera all’interno dell’azienda, che ingloba anche l’ospedale Vittorio Emanuele, Santo Bambino e Ferrarotto.
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