Un furto odioso due volte. Non si tratta solo di un danno economico infatti ma soprattutto di un danno arrecato ai pazienti del reparto di oncologia del Policlinico Paolo Giaccone, che avevano finalmente un modo per far passare il tempo, di distrarsi per quelle 4-5 ore di chemioterapia. Ignoti si sono introdotti forzando le porte REI al piano terra. Porte d’emergenza e che quindi in quanto tali rimangono aperte.
«Questa sala per le terapie era nuovissima – racconta a Meridionews il direttore della UOC di Oncologia Medica Antonio Russo – con strumenti di ultima generazione, con monitor e cuffiette per ogni postazione cosicché i nostri pazienti trascorrevano quelle ore di terapia in maniera diversa, guardando un film, un programma e anche senza essere disturbati dal vicino di letto o meglio di poltrona. Perchè qui in questa sala abbiamo le poltrone comodissime, ci sono tutti i confort».
Questo rientra nel processo di umanizzazione del reparto che il professore Russo porta avanti da tempo per rendere questo posto migliore per chi sta male. E infatti le sale a disposizione sono tre: «Sì, abbiamo tre sale terapia – spiega – una dotata di otto postazioni con monitor (quella che è stata derubata), un’altra con altrettante postazioni ma invece dei monitor è possibile ascoltare della musica e un’altra con posti letto per quei pazienti che possono e non riescono a stare seduti in poltrona per tutto quel tempo e che spero presto di poter dotare degli stessi strumenti di intrattenimento delle altre due sale».
Ma non è tutto, infatti è in programma la realizzazione di quarta sala, dedicata solo al giovanissimi pazienti, quelli sotto i 18 anni, gli adolescenti insomma che purtroppo sono tanti «Se riusciamo ad avere i fondi, siamo in attesa, questi ragazzi avranno una stanza solo per loro, anche questa di ultimissima generazione, con all’interno murales e con wifi. Purtroppo episodi come quello di questa notte ci lascia nello sconforto, perchè non è semplice riuscire a fare quello che facciamo che avviene tramite donazioni di privati, associazioni e fondazioni. Un furto simile è difficile poi da gestire. Come riavremo i televisori adesso? Dovremo trovare di nuovo un finanziatore. Ma è chiaro – aggiunge – che se non si rafforza il controllo e la vigilanza è tutto inutile. Forse quelle porte rei dovrebbe essere dotate di allarme, potrebbe essere un deterrente, perchè il fatto che ci siano le telecamere non basta. Arrivano col volto coperto, di notte e le spostano verso l’alto, a cosa serve?».
Circa due mesi fa infatti il reparto ha subito un altro furto, quello del monitor trading anche questo nuovissimo, della sala per le web-conference. «Abbiamo grandi collaborazioni con altre strutture sanitarie all’estero, come con Anversa, e adesso ci ritroviamo a farle con dei piccoli monitor tv e chiaramente è diverso, ma al momento non possiamo fare altro».
Il professor Russo comunque è uno che non si demoralizza ed è fiero di quanto si sta facendo e dei risultati ottenuti «Abbiamo anche una sala cultori per consulenze onco-genetiche e per la valutazione del rischio eredo-
Un reparto in cui la parola umanizzazione è concreta, in cui viene portata la musica invitando musicisti e si fa arte esponendo quadri. In cui esiste finalmente una sala di accoglienza, e dove si cerca di donare momenti di gioia a chi soffre. Com’è accaduto qualche tempo fa ad un ragazzino affetto da sindrome di Down che ha realizzato il suo sogno di conoscere i giocatori del Palermo, che senza la luce dei riflettori, sono andati a trovarlo mentre faceva la sua chemioterapia.
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