Sono circa trecento i progetti presentati dagli Istituti autonomi case popolari della Sicilia e dai Comuni dell’Isola per partecipare al primo bando da 233 milioni di euro per l’edilizia residenziale pubblica del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Così si è conclusa la prima fase, non senza difficoltà. Da una parte, il botta e risposta tra la Regione e il segretario regionale della Cgil Alfio Mannino preoccupato che questi fondi vadano persi – come già accaduto per quelli per i consorzi di bonifica – perché «non abbiamo neanche i fondamentali per utilizzarli seriamente»; dall’altra un’interrogazione presentata all’Ars e indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore per le Infrastrutture Marco Falcone con la richiesta (inascoltata) di prorogare i termini per la data di scadenza del bando che è stato pubblicato lo scorso 25 novembre ed è scaduto il 31 dicembre. «Abbiamo dovuto fare le corse e lavorare giorno e notte per presentare in tempo i progetti», sottolinea a MeridioNews il presidente dello Iacp di Catania Angelo Sicali.
Utilizzando le risorse messe a disposizione dal Pnrr, l’obiettivo è quello di incrementare e ristrutturare gli
alloggi popolari e i complessi di edilizia
residenziale pubblica in Sicilia per «rispondere alle necessità abitative delle fasce di popolazione più svantaggiate, migliorando l’efficienza energetica e la sicurezza degli immobili esistenti nonché aumentando il numero di edifici destinati a tale scopo». Un’occasione importante per l’isola che deve fare i conti con una situazione che, un po’ ovunque, è di grave disagio abitativo. In particolare, il bando può finanziare interventi di ristrutturazione, di riqualificazione della sicurezza sismica e statica, di efficientamento energetico, di razionalizzazione degli spazi e valorizzazione delle aree verdi e anche operazioni di acquisto o locazione di immobili da destinare alla sistemazione temporanea di assegnatari di alloggi popolari.
Il 70 per cento della dotazione finanziaria sarà
riservata a proposte presentate dagli Iacp, mentre
il 30 per cento a quelle avanzate dai Comuni. La
fase istruttoria per la verifica formale di
ammissibilità delle istanze si è conclusa il
31 dicembre del 2021, mentre l’affidamento della progettazione è
previsto entro il mese di giugno del 2022. «Noi siamo riusciti a presentare tutto in tempo – dichiara a MeridioNews il presidente dell’Iacp di Catania Angelo Sicali – Dopo una valutazione, ho chiesto agli uffici di predisporre gli interventi partendo da quelli in cui ci sono già criticità accertate e situazioni su cui è necessario intervenire subito, anche a seguito di ordinanze sindacali». Alla fine, dall’istituto catanese sono stati presentati 13 progetti (a fronte degli 8500 alloggi che l’Iacp gestisce nella provincia etnea) per un valore complessivo di quasi 36 milioni di euro. «Era impossibile fare rientrare tutto all’interno di questo bando, così – afferma Sicali – abbiamo fatto una selezione. Siamo consapevoli del fatto che c’è moltissimo altro da fare – conclude il presidente – e per questo stiamo procedendo parallelamente con i progetti da presentare per il superbonus 110 per cento per gli Iacp».
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