Plumeria, abiti da sposa dedicati alla pomelia La stilista: «Tanti trovano ispirazione nel Sud»

Un fiore venuto da lontano che ha fatto di Palermo la sua casa. Dopo un lungo viaggio per mare un fiore esotico come la pomelia qui ha messo radici ed è sbocciato. Prima all’Orto Botanico, poi sull’ultima collezione di abiti da sposa di More. Si chiama Plumeria la bridal collection 2018 che la stilista Morena Fanny Raimondo ha realizzato. Dieci abiti in cady, pizzo chantilly, pizzo macramè, chiffon, organza, tulle point d’esprit, seta, cotone, lana ma soprattutto fiori d’organza intagliati e lavorati a mano che raffigurano il frangipani, il fiore dal profumo che ha sedotto prima ancora dell’olfatto la vista.

Dopo la collezione sposa dedicata a Donna Franca Florio, la stilista palermitana si lascia suggestionare ancora una volta dalla sua terra restandone folgorata in fase creativa. «Vorrei legare sempre più More alla mia Palermo – spiega Morena Fanny RaimondoOggi in tanti trovano nel Sud e nel suo folclore ispirazione. Pioniere di questo è la casa di moda Dolce & Gabbana, capace di far da traino ad altri piccoli brand che, sulla loro scia, ripropongono coffe, carretti, maioliche, teste di moro, pigne e cannoli dai colori accesi ma che rendono monotono l’ideale siciliano. Questa è una terra dalla lunga storia nobiliare, fatta di eleganza e sfarzo che, spesso – continua la stilista – la moda non prende in considerazione».

Una collezione di abiti da sposa dalle linee essenziali come i petali di una pomelia, fiore che a prima vista può apparire semplice e minimale ma che, in realtà, racchiude in sé l’eleganza della ricercatezza. «La pomelia è il fiore simbolo della città – prosegue la mente di More -. È un fiore migrante che ha fatto di Palermo la sua casa. Non è un caso se la prima ad aver indossato gli abiti di questa collezione, proprio all’Orto Botanico dove vengono custodite le più antiche specie, è una donna dai tratti stranieri. In questo preciso momento storico, infatti – dice Fanny Raimonddo – pensare ad una collezione che rimandi interamente ad un fiore, sofisticato in botanica, emancipato in storia, è fondamentale per chi immagina la moda come l’ottava arte».

Il nome della bridal collection, che prende spunto da quello botanico del fiore, rimanda all’Ottocento quando alle donne promesse in matrimonio si regalava proprio un mazzetto di pomelie. Gli abiti di Plumeria sono minimali nei volumi delle gonne, abbandonando le sottogonne e i multi strato per avere delle linee più contemporanee. I corpetti sono lavorati con il pizzo e con applicazioni di pomelie ricamate all’uncinetto o in organza secondo l’antica tradizione del ricamo siciliano. Ed è proprio il ricamo il tratto distintivo dell’ultima collezione di More. 

Michela Costa

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