Playa, riparte la demolizione dell’ex colonia «C’erano tre tonnellate e mezzo di amianto»

Tre tonnellate e mezzo di amianto e sei vasche di cemento armato interrate, usate come pozzi neri. È questo il bilancio della nuova giornata di demolizione dell’ex colonia del collegio di Maria Ausiliatrice, nel lungomare di viale Kennedy, poco prima del lido Tre Gabbiani. Le ruspe sono entrate in azione questa mattina e continueranno a lavorare per almeno un mese. Adesso che gli elementi di eternit sono stati rimossi, ci vorranno un paio di giorni per buttare giù l’intera struttura, grande diecimila metri cubi e completamente abusiva. E il resto del tempo per ripulire, eliminare l’asfalto e fare in modo che sulla spiaggia ci sia solo la sabbia della playa. Il tutto per una cifra che si aggira intorno ai 300mila euro e che sarà sostenuta, per intero, dai nuovi gestori dello stabilimento balneare.

«Non ci aspettavamo così tanto amianto, perché senza i primi interventi, quelli tramite i quali l’edificio è stato denudato dagli elementi non strutturali, non era possibile quantificare la bonifica sui rifiuti speciali», afferma Gaetano Simili, dirigente dell’ufficio Demanio marittimo di Catania. «Fa tutto parte della cultura del passato, in cui l’amianto veniva utilizzato comunemente e in grandi quantità, perché non si pensava che potesse essere un pericolo per la salute», continua. A ripulitura avvenuta, all’interno del nuovo lido della playa saranno montati dei gazebo e delle strutture mobili che permetteranno la fruizione, almeno parziale, della spiaggia. Che sarà quindi aperta al pubblico già da agosto. «La proprietà rimane della Regione, i privati avranno solo la possibilità di sfruttarla a fini commerciali, facendosi carico dell’onere di tutti i lavori», prosegue l’ingegnere.

«Portiamo via spazzatura e rifiuti pericolosi da una settimana», dice Paolo Battiato, direttore dei lavori e progettista della struttura balneare che nascerà e che sarà ufficialmente presentata al pubblico a maggio del 2015. «Il nuovo stabilimento è pensato in maniera innovativa: solo 45 cabine e costruzioni di legno totalmente amovibili, senza neanche le fondamenta in cemento armato, con servizi pensati specificatamente per le famiglie». Ci saranno una piscina e un ristorante, ma anche un’area erbosa attrezzata per i pic-nic. E se nella vecchia colonia gli scarichi fognari finivano sotto la sabbia, il nuovo lido prevede un sistema di depurazione dei reflui chiuso, con un primo passaggio direttamente in loco che permetterà alle acque più pulite di essere usate per l’irrigazione della macchia verde davanti allo stabilimento. «La depurazione finale, però, avverrà a Pantano D’Arci, in cui porteremo il resto dei nostri scarichi», garantisce Battiato.

Luisa Santangelo

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