Rush finale in Consiglio comunale. Nelle ultime settimane dell’anno gli inquilini di Sala delle Lapidi saranno chiamati ad un autentico tour de force tra piscina comunale, dehors, bilancio consolidato e personale part time.
La tempesta generata dal rinvio a giudizio del presidente Salvatore Orlando sembra per il momento alle spalle: l’unica forza politica a chiederne le dimissioni (dalla carica, non come consigliere) è stato il Movimento 5 Stelle perché, parola del capogruppo Ugo Forello, «la costituzione di parte civile da parte del sindaco è stato un atto di sfiducia nei confronti del presidente». Per i pentastellati, non a torto, «si è creata una situazione di imbarazzo istituzionale che non può essere sottaciuta: il vicesegretario generale Serafino Di Peri e il dirigente dell’Ufficio di Staff al Consiglio Comunale Dario Gristina – le persone che avrebbero ricevuto le indebite pressioni e che avrebbero reso dichiarazioni agli inquirenti – ricoprono dei ruoli e svolgono funzioni che richiedono una stretta collaborazione e sinergia con la Presidenza del Consiglio». Per tutti gli altri partiti, anche per quelli di opposizione, invece, la parola d’ordine è stata una sola: garantismo.
Oggi in aula si è tornato a parlare di debiti fuori bilancio mentre domani sarà la volta della delibera sulla costruzione di una nuova tribuna per la piscina scoperta e dei servizi annessi: un progetto con un iter burocratico piuttosto complesso sul quale l’assessore alle Infrastrutture Emilio Arcuri è già intervenuto in aula, scontrandosi col capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo. L’opera costa complessivamente 6 milioni di euro e il finanziamento di 1,3 milioni da parte del Ministero dei Beni Culturali è sufficiente a coprire solo un primo stralcio dei lavori. Per questo, nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche era stato inserito un emendamento per accendere un mutuo di oltre 4 milioni di euro per coprire il resto.
Secondo Tantillo «di questo emendamento non c’è più traccia, vogliamo sapere se il mutuo è stato richiesto o meno. Venga in aula il ragioniere generale». «Nel piano triennale – la replica di Arcuri – il mutuo per la tribuna scoperta è stato inserito nell’annualità 2018. Non saremmo stati in grado di accenderlo adesso. Sarebbe stata una follia mettere a mutuo risorse che non possiamo utilizzare adesso, quando entro la fine dell’anno dobbiamo finanziare con un mutuo opere previste nell’annualità 2017». Il progetto prevede una tribuna con 400 posti a sedere, spogliatoi per 136 atleti, una vasca di avviamento al nuoto con spogliatoi e servizi per 24 bambini, spogliatoi per 8 giudici di gara e istruttori, spogliatoi personale (sempre per 8 unità), pronto soccorso atleti, magazzini e locali impianti e parcheggio di servizio. Con questo interventi la vasca scoperta sarà completamente autonoma dalla piscina coperta.
Le nuove costruzioni sorgeranno in un’area che il piano regolatore vigente classifica come «F3- attrezzature sportive» e che già ospita altri impianti come il Renzo Barbera, lo Stadio delle Palme, l’ippodromo o il tennis club. L’area si estende per 11.112,62 metri quadri e, spiega il progetto, si trova ai margini del Parco della Favorita in una zona sottoposta al vincolo paesaggistico per la presenza di Monte Pellegrino e della sua Riserva ma comunque esterna sia alla riserva che alla pre-riserva. Per questo si è resa necessaria una deroga ad un articolo sulle norme tecniche di attuazione del piano regolatore comunale, attraverso una cosiddetta «variante urbanistica semplificata – spiega l’assessore alle Infrastrutture -. I lavori sono concentrati per lo più all’esterno e renderanno la piscina scoperta più praticabile per il pubblico ma anche per le competizioni grazie ad una struttura per gli arbitri e i cronometristi, alla cui assenza finora si è ovviato con gazebo e strutture precarie».
«Non è la prima volta che interveniamo sulla piscina comunale: attualmente sono in corso lavori di manutenzione e per ospitare la sfida Italia-Russia di World League (lo scorso marzo, ndr) abbiamo investito 400mila euro per la piscina coperta, la cui tribuna è tornata utilizzabile e agibile per intero mentre prima lo era solo al 30 per cento. Siamo intervenuti anche sulla vasca esterna, dove un guasto di qualche anno fa era stato riparato con un intervento che posso definire orrendo: per non interrompere il servizio allora si preferì sacrificare una delle corsie piazzando le tubazioni a bordo vasca. Una cosa che non si poteva vedere. Con una chiusura di due settimane abbiamo ripristinato la piena funzionalità della vasca esterna».
Per Arcuri le pecche maggiori arrivano in realtà «dall’organizzazione interna. Pur essendoci due capi impianto a volte mancano entrambi. E una mattina ho scoperto che, malgrado l’apertura sia prevista per le 8, alle 8.15 era ancora tutto chiuso. L’altra sofferenza sono i servizi e gli spogliatoi: ci sono 12 lavandini, 14 orinatoi e un solo bagno utilizzabile. Ma prima di iniziare con interventi tampone volevamo aspettare il parere del Coni sui progetti di risistemazione degli spogliatoi e di diversa distribuzione degli spazi. Faremo anche piccoli interventi di manutenzione ordinaria che andrebbero invocati, richiesti e pretesi di continuo ma spesso mancano le segnalazioni: i guasti a volte sono stati riparati in maniera raffazzonata».
Approvato il progetto della piscina, dalla prossima settimana il Consiglio affronterà argomenti più scottanti: è prevista una seduta straordinaria sui precari e sul personale part time con il sindaco Leoluca Orlando e per martedì il forzista Tantillo, che è anche vicepresidente del Consiglio, intende convocare gli assessori al Bilancio Antonino Gentile e alle Partecipate Iolanda Riolo, il ragioniere generale Carmela Agnello e il capo di gabinetto Sergio Pollicita per affrontare la questione del bilancio consolidato: «Da quel che mi risulta le aziende non hanno ancora trasmesso i documenti necessari».
La maggioranza vorrebbe poi fare un estremo tentativo per i dehors: il 31 dicembre scade il regolamento provvisorio approvato tre anni fa. Al suo posto dovrebbe subentrare un testo definitivo ma sembra davvero improbabile riuscirci entro la fine dell’anno. L’opzione caldeggiata da alcuni sembrerebbe una sorta di regime di proroga ma resta da vedere con quale artificio giuridico. Senza contare che tre anni fa le concessioni per i dehors erano una cinquantina e adesso sono molte di più e che nel frattempo la Ztl ha cambiato le carte in tavola. Il rischio è che da Capodanno i dehors siano abusivi e scattino multe a raffica per i ristoratori.
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