«Sei male informato, anzi proprio fuori strada. La tua offerta è commovente, esprimi grande sensibilità, esattamente come nella tua opera artistica e ne sono affascinato, lo confesso ma debbo declinare, anche perché ne sono serviti oltre quindici di milioni». Emanuele di Gresy, titolare della società Elemata Maddalena, risponde così all’offerta da un milione di euro di Erlend Oye, cantante della band norvegese dei Kings of Convenience, che da anni vive a Siracusa.
«La Pillirina non ha bisogno di alcuna riqualificazione, è perfetta così com’è – ha scritto il cantante su Instagram – Io posso vendere la mia casa a Bergen e forse riuscirei a rimborsarti i costi che hai sostenuto durante gli anni di battaglie giudiziarie. Un milione di euro sarà sufficiente? È tutto quello che ho. Non privarci della Pillirina». Con questo post il cantante ha espresso la volontà di acquistare la Pillirina, l’area naturalistica di fronte all’Area marina protetta del Plemmirio, a sud di Siracusa.
L’area, di proprietà della società Elemata Maddalena, è stata al centro di una lunga battaglia a colpi di ricorsi tra Emanuele di Gresy, titolare della società e gli ambientalisti che chiedono l’istituzione della riserva terrestre. Di Gresy, che voleva aprire un albergo di lusso nell’area – progetto poi bocciato – ha presentato adesso un piano per ristrutturare i ruderi di alcune batterie militari risalenti alla seconda guerra mondiale. Tra l’altro nelle settimane scorse, il Tar di Catania ha rigettato il ricorso presentato da Legambiente Siracusa contraria alla ristrutturazione.
«Mi spiace che nelle tue visite ai luoghi, nessuno ti abbia mai spiegato bene che differenza passi tra proprietà pubblica e privata – replica di Gresy – L’esproprio o la vendita sono altro, quello proletario è altra cosa ancora che da anni tenta Legambiente insieme ad altri. Voglio però rassicurarti che il nostro partner è di primissimo piano, Six Senses che in tutto il mondo è ampiamente riconosciuto, apprezzato e ben voluto, per la estrema sensibilità ambientale oltre che per le buone pratiche, evidentemente sconosciute ai finti ambientalisti siracusani. Nessuna speculazione – ha assicurato di Gresy – nessun diritto violato, nessuna volontà di abbruttire quello che natura e storia hanno regalato a questa terra meravigliosa, solo valorizzazione intelligente e compatibile».
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