Piera Maggio: “Non mi arrendo, rivoglio la mia Denise”

Piera Maggio non si arrende. La mamma di Denise Pipitone, la bimba rapita otto anni a Mazara del Vallo, ieri, è passata al contrattacco. Nel corso di una conferenza stampa ha attaccato magistrati e investigatori lanciando accuse pesanti come macigni: “Le indagini sul rapimento di mia figlia – ha detto – sono state approssimative fin dall’inizio”. (a sinistra, foto tratta da simonapulvirenti.blogspot.com)

Uno sfogo. Tanta amarezza. Ma ancora tanta voglia di lottare nel nome della verità. Per una bambina inghiottita da una storia inquietante che non sembra avere fine. Le lacrime. E la forza per lanciare un interrogativo alla Giustizia del nostro Paese: “Dopo questo calvario giudiziario qualcuno mi risarcirà degli errori commessi e di quelli che si continuano a commettere?”.

Otto anni sono passati dal terribile giorno della scomparsa di Denise. E da otto anni Piera lotta come una leonessa per riavere la sua piccola che, ormai, sarà una bambina cresciuta.

Ma, come già detto, la mamma di Denise non getta la spugna. Anzi. Eccola, ieri, seduta accanto al suo avvocato, Giacomo Frazzitta, ad elencare, una per una, le incongruenze, i dubbi e le stranezze di un’inchiesta e di un processo che va avanti tra un’udienza e l’altra.

Eccole, le 20 udienze andate in scena presso il Tribunale di Marsala. Imputati per sequestro di minore Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise (hanno il padre in comune) e il suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb. Quest’ultimo è chiamato a rispondere di false dichiarazioni rese al pubblico ministero. Tra gli indagati c’è anche la madre di Jessica, Anna Corona (in un secondo filone d’indagine).

“Da un anno e mezzo – ha tuonato ieri Piera Maggio – non ho notizie delle indagini aperte nel 2010. A giugno abbiamo depositato in Procura un atto di sollecito per sapere cosa ha fatto la Procura di Marsala. Ma…”.

Quindi le altre accuse: “Non sono state approfondite le gravi affermazioni che il consulente Genchi fece su un poliziotto allora capo del commissariato di Mazara del Vallo e sulla vicinanza tra la moglie di quest’ultimo e Anna Corona”.

Hanno fatto riflettere le parole pronunciate dall’avvocato Frazzitta: “Due donne (Jessica Pulizzi e Anna Corona ndr) vengono lasciate in una stanza del commissariato con le finestre aperte e la microspia piazzata accanto al condizionatore acceso ‘sparato’ al massimo: ovvio che non si senta bene la registrazione di quanto si sono dette le due donne. Le stesse donne, pur segnalate, a seguito dei sospetti di Piera Maggio, informalmente dopo un’ora dalla scomparsa di Denise, non sono state pedinate”.

Durissimo il commento di Piera Maggio: “Non mi risulta che siano stati effettuati posti di blocco. L’indagine è stata inquinata fin dalle prime ore”.

La mamma di Denise non ha risparmiato critiche alla magistratura. La donna ha ricordato i tanti trasferimenti di magistrati che si sono occupati del caso: 11 in otto anni.

Un’altra accusa riguarda i periti. A cominciare da Roberto Cusani, ordinario di Telecomunicazioni all’Università ‘La Sapienza’ di Roma. “Cusani – ha detto Piera Maggio – potrebbe apportare un importante contributo al dibattimento. Invece è stato messo da parte”. Mentre lo stesso Tribunale, ha aggiunto la donna, “ha ritenuto ammissibili interrogazioni su sogni  ed esoterismo. Tutto questo è scandaloso”.

Alla conferenza stampa era presente anche Piero Pulizzi, padre naturale di Denise. “Condivido le esternazioni di Piera – ha detto il padre naturale della bambina scomparsa -. Anche io ho forti dubbi sull’attività investigativa e processuale. Voglio la verità. la vittima di questa vicenda è la mia piccola Denise”. (a destra, foto tratta da repubblica.it)

 

Redazione

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