«Ma tu il cervello dove ce l’hai? Sei troppo bestia». Sono anche di questo genere le frasi che venivano rivolte da C. G., 38 anni, alla figlia di appena cinque anni. Insulti a cui si sarebbero aggiunte, inoltre, le aggressioni e le minacce a danno della moglie (37 anni), che lo ha denunciato ai carabinieri. Così la procura della Repubblica di Catania ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari, eseguiti dai carabinieri della tenenza di Mascalucia, con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati che si occupa di violenza di genere, hanno evidenziato le vessazioni che il conige-padre avrebbe messo in atto nei confronti dei familiari: oltre alla moglie e alla figlia di cinque anni, in casa c’è un altro bambino, di due anni. L’uomo avrebbe creato «uno stato di totale soggezione e paura tanto da comprometterne la stabilità psicofisica» delle persone che vivevano con lui.
La moglie sarebbe stata picchiata abitualmente con pugni, schiaffi e calci, sarebbe stata sbattuta più volte a terra e contro i mobili, e insultata con «epiteti irripetibili, altamente lesivi della dignità della persona, per poi sfogare le sue frustrazioni anche su figli insultati, strattonati e presi anche loro a ceffoni», si legge nella nota stampa diffusa dai carabinieri. La donna si sarebbe poi allontanata di casa, con i figli, ma lui avrebbe continuato con le telefonate minacciose. Adesso è stato arrestato.
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