Dodici mesi violenze di ogni tipo. Una brutta storia che ha come protagonista il 42enne G.A, finito dietro le sbarre dopo un’inchiesta della procura di Catania affidata al pool di magistrati specializzati nei reati che riguardano la violenza di genere. La sua vittima sarebbe stata la moglie di 37 anni, costretta a una condizione di «asservimento psicofisico», scrivono in una nota i carabinieri della stazione Librino.
L’uomo avrebbe picchiato abitualmente la donna, anche davanti ai figli e alla suocera disabile. Il 42enne avrebbe devastato i mobili di casa, minacciando la 37enne con un coltello, colpendola con schiaffi, pugni e calci. «Se ancora stai parlando ti ammazzo», le avrebbe detto in uno dei tanti momenti di violenza. La vittima si sarebbe recata anche al Pronto soccorso per ottenere le cure del caso dopo un’aggressione particolarmente brutale, che le avrebbe causato la rottura di un timpano.
L’uomo, a quanto pare, per un periodo si sarebbe allontanato da casa, anche grazie alla mediazione dei suoi parenti. Ma a giugno scorso il 42enne è stato sorpreso dalle forze dell’ordine nei pressi dell’abitazione della moglie. Individuato all’interno della propria autovettura con in mano un tondino di ferro, probabilmente in attesa dell’arrivo della vittima. Alla fine la donna avrebbe raccontato ai militari il suo calvario rendendo possibile l’applicazione della custodia cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato.
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