Non si placano le polemiche per la vicenda che riguarda la pulizia e la manutenzione di piazzale Anita Garibaldi, luogo in cui il 15 settembre 1993 viene ucciso dalla mafia don Pino Puglisi e oggi restituito alla collettività. Solo pochi giorni fa MeridioNews aveva raccolto, infatti, il disappunto di Maurizio Artale, presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, in merito all’assenza del piazzale di Brancaccio nell’elenco dei siti scelti dall’amministrazione per la manutenzione ordinaria. Alle sollecitazioni del presidente aveva prontamente replicato l’assessore al Verde Sergio Marino, dichiarando che «la città è enorme e come piazza Puglisi ci sono altre cento piazze, non possiamo includerle per gli episodi che vi accadono, non c’entrano con gli alberi».
La questione, a questo punto, invece di placarsi si anima ulteriormente. Non passano inosservate, infatti, le affermazioni rilasciate da Marino, che anzi innescano una forte reazione da parte di Artale. «Mi auguro che l’assessore, dopo le sue dichiarazioni, chieda scusa per lo scivolone che ha preso, altrimenti dovrebbe dimettersi», dice senza mezzi termini il presidente del Centro. Che tira in ballo anche un episodio recente, simile – per contesto e soggetti coinvolti – alla vicenda di cui si è reso portavoce. «Vorrei anche ricordare all’assessore che dopo che Rita Dalla Chiesa, figlia del prefetto ucciso dalla mafia, ha segnalato lo stato di abbandono in cui versava il luogo dove avevano trucidato suo padre e la moglie Emanuela Setti Carraro, dopo 48 ore hanno addirittura allargato il marciapiede, riducendo la sede stradale di via Isidoro Carini, oggi via Carlo Alberto Dalla Chiesa».
Solo pochi mesi fa, infatti, la donna si era sfogata attraverso i social riguardo allo stato in cui versava il luogo dell’assassinio dei genitori, visibilmente trascurato. Il post aveva suscitato un clamore e un’indignazione tali da riuscire a smuovere concretamente la situazione. Sulla scia di questo episodio, Artale chiede lo stesso atteggiamento da parte dell’amministrazione locale. «Il sindaco Orlando faccia chiedere scusa o sollevi dall’incarico il suo assessore», ribadisce.
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