«Scusi, posso chiederle un’indicazione?» È cominciata così la conversazione all’apparenza ordinaria, ma che in poche battute ha finito per tramutarsi in un tentativo di molestia, subito stroncato dall’intuito della protagonista dell’episodio. È un’avvocata 27enne che, intorno alle 13 di oggi, si trovava a passare da piazza Roma a Catania. La giovane percorreva a piedi il marciapiede all’altezza dei cancelli d’ingresso di villa Bellini, quando alle sue spalle uno sconosciuto le ha rivolto la parola con il pretesto di un’informazione riguardo un certa via della città dove avrebbe sede un centro di ortopedia, per poi subito far deviare il discorso su ben altri particolari. «Devo farti i miei complimenti – queste le sue parole, secondo la testimonianza della ragazza – perché porti delle scarpe basse e questa è una buona abitudine, te lo dico perché sono uno specialista della cura del piede».
L’uomo avrebbe un’età di circa 40 anni, alto circa un metro e settanta, capelli brizzolati di lunghezza media, indossava jeans, camicia e giubbotto smanicato e, nel corso dell’approccio, non avrebbe mai perso il sorriso ed un modo di fare affabile, «da insospettabile». «Avevo comunque la sensazione che qualcosa non andasse – racconta la 27enne – e quando mi ha chiesto se avevo conoscenza della tecniche della massoterapia podalica, mi sono ricordata delle notizie sul maniaco che in passato aveva importunato delle studentesse in città». A quel punto la ragazza, intimorita, ha dato un taglio alla conversazione e si è velocemente allontanata, sicura comunque di essersi imbattuta proprio nel feticista dei piedi salito agli onori della cronaca l’ultima volta circa due anni fa, per un episodio accaduto in piazza Giovanni XXIII. L’uomo a quel punto si sarebbe dileguato, probabilmente facendo perdere le sue tracce alla villa Bellini.
«Sono certa che fosse lui – riferisce ancora la professionista, che non ha presentato denuncia perché di fatto la molestia non si è concretizzata – non è successo nulla di grave, tutto si è risolto in uno scambio di parole durato pochissimo, ma sicuramente una persona più ingenua o debole non si sarebbe accorta di nulla, se non a contatto avvenuto come è accaduto tempo fa». Numerosi i dettagli della storia, a partire proprio dall’identikit dell’ignoto molestatore passando per l’andamento della conversazione, che sembrano coincidere appieno con le ricostruzioni delle molestie circolate negli anni scorsi. Tra i casi più noti quello della studentessa che nel 2012, mentre si trovava in una delle aree studio dell’ex Monastero dei Benedettini, rimase vittima delle morbose attenzioni di un feticista spacciatosi per operatore Sanagens.
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