Piazza Marina, passerella pronta ma ingabbiata Coime: «I lavori si concluderanno entro il Festino»

Buone notizie per il cantiere della passerella di piazza Marina, che dovrebbe avere i giorni contati, con la possibile riapertura del tratto di marciapiede interdetto da fine 2017 e che dovrebbe avvenire nel giro di un paio di settimane. Il riferimento è alla passerella pedonale che eliminerà il problema legato all’espansione del ficus di Villa Garibaldi, con rami e radici aeree che rendono difficoltoso il passaggio nel marciapiede che cinge esternamente il giardino ottocentesco. In fondo avere nel proprio patrimonio arboreo cittadino un albero di oltre 150 anni è un onore ed una responsabilità, ma a volte causa disagi che richiedono attenzioni monumentali. Aggettivo usato non a caso, dato che si tratta di un esemplare della specie Ficus magnolioides Borzì, impiantato nella villa nel 1863 e attualmente tra gli alberi più grandi del Belpaese (30 metri d’altezza, 21 di circonferenza del tronco e una chioma dal diametro di 50 metri), inserito nell’elenco degli Alberi Monumentali d’Italia e unico esemplare cittadino (insieme all’ulivo pluricentenario della Favorita) per il quale è stata proposta la dichiarazione di notevole interesse pubblico.

Grandi dimensioni, ma anche grandi difficoltà, specie quando si tratta della manutenzione, con problemi come rami pericolanti e radici invasive che hanno richiesto mesi (con il necessario interessamento della Sovrintendenza ai Beni culturali e l’impiego di una particolare attrezzatura),  e ciò ha portato a vedere quella parte di marciapiede transennata come un’abitudine. Per risolvere il problema alla radice il Comune ha studiato di concerto con l’Orto Botanico dell’Università di Palermo un progetto per dare più spazio al ficus e al contempo ripristinare la fruizione del camminamento. La soluzione scelta è stata una passerella in legno di teak che espande il marciapiede. Quindi a lavori conclusi si avrà la parte in pietra delimitata da una ringhiera metallica e lasciata così all’albero, con alcuni cercini ricavati tra le basole (per dar modo alle radici avventizie di poter scendere a terra e sostenere il peso della pianta durante il suo ciclo di sviluppo), mentre la parte in legno sarà quella calpestabile.

Lo scorso 22 marzo è partito il cantiere ad opera delle maestranze del Coime e del Settore Verde del Comune, e sarebbero dovuti durare una cinquantina di giorni. Ad oggi la passerella si presenta pressoché completa e sono stati ricavati i buchi per l’ancoraggio delle radici aeree, ma manca ancora la ringhiera metallica. Però al momento è tutto fermo dietro le transenne. A spiegarne il motivo è Mario Scotto, ingegnere capo del Coime. «Attendiamo – spiega – solo alcuni pezzi speciali, cioè la ringhierina e lo zoccoletto che va sotto la passerella. Quello attuale in legno è provvisorio per non fare entrare le foglie nell’intercapedine sotto la pedana. Quello definitivo sarà in metallo satinato che riprenderà il motivo della ringhierina. Penso che entro il 15 luglio dovremmo completare tutti gli interventi. Relativamente alla definizione dei cercini, aspettiamo un parere della Sovrintendenza ai Beni culturali. Per ora ci siamo limitati a togliere le basole, ma c’è un problema relativo al disegno dei fori, che la Sovrintendenza dovrebbe approvare». Il dirigente è ottimista sul fatto che ciò avvenga nei prossimi giorni, in modo da esaurire tutti i lavori ancora sulla lista entro il Festino.

Al momento il Coime è attivo in vari cantieri cittadini, i più importanti dei quali sono il recupero in fase di completamento del Velodromo – che è il lavoro principale – e l’ex Loggia dei catalani a piazza Garraffello, dove si sta ultimando la messa in sicurezza dell’immobile (l’unico dei quattro che affacciano sulla piazza ad essere di competenza pubblica, visto che negli altri tre sono in corso complessi interventi privati di restauro) in modo da riaprire l’area di circolazione.

Massimo Gucciardo

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