Chiodi e spuntoni per tenere lontano dall’edicola chi la utilizza per fare i propri bisogni. Sarebbe stata l’esasperazione a portare una edicolante di piazza Iolanda a corazzare la superficie in metallo della grande cassapanca dove ogni notte vengono depositati i quotidiani, in modo da renderla inutilizzabile come latrina pubblica. «Alcuni mendicanti e senza fissa dimora bivaccano in zona da tempo», lamenta una residente. Così qualche giorno fa la commerciante ha deciso di munire la cassapanca di grosse viti rosse con la punta rivolta in su e sbalzi di metallo taglienti che sporgono dalla superficie nera. Servono a evitare che ci si possa salire sopra, dormirci o appoggiarsi.
La rivendita di giornali e riviste è aperta da diverse decine di anni, ma solo da poco risente di un problema diventato frequente e non più tollerato da chi la gestisce. «La notte, soprattutto con l’arrivo della bella stagione, la piazza è utilizzata come dormitorio», spiega un’abitante dalla zona. E pare che, oltre alle panchine, il luogo più comodo sia la cassapanca che si trova accanto all’edicola. Che tuttavia si presterebbe anche a un’altra funzione: a trovare spesso maleodoranti sorprese, al mattino, è l’edicolante che, prima di scoperchiare il cassone per prendere i giornali lasciati all’interno dal fattorino, è costretto a ripulire.
«Con l’arrivo del caldo il numero dei senza fissa dimora che si ritrovano in piazza aumenta – conferma un abitante – Mangiano, bevono soprattutto, dormono e fanno i loro bisogni dove capita». Non solo sulla cassapanca dell’edicolante. Spiacevoli ricordi vengono lasciati vicino alla fermata del bus, accanto alle piante e «certe volte mi è capitato di vederne anche dentro la fontana della piazza», aggiunge una passante. Più delle immagini, a spiegare la situazione è la puzza che si alza dalle aiuole incolte e che, col caldo, si fa ancora più pungente. Un problema che che si aggiunge «all’inciviltà dei padroni dei cani, che portano a passeggio i loro animali senza raccoglierne gli escrementi», continua la donna. Ma pure a quei cittadini «che, pur di non fare qualche passo verso il cestino dei rifiuti, lasciano a terra i resti dei loro pranzi, pacchetti di sigarette vuoti e altra immondizia».
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